Un appello al governo per evitare che
la certificazione verde venga introdotta dal 6 dicembre anche
per il trasporto pubblico locale per brevi percorrenze, in
aggiunta a quello interregionale, è stato presentato oggi dalla
Rete nazionale scuola in presenza.
"Tale provvedimento, per le famiglie italiane, che in piena
legalità hanno aspettato a vaccinare i propri figli minori in
attesa di evidenze scientifiche più esaustive, è a tutti gli
effetti una grave violazione del principio costituzionale del
diritto all'istruzione, in quanto priva gli studenti non
vaccinati del diritto di andare a scuola utilizzando i mezzi
pubblici. Riteniamo che questa ulteriore misura riguardante il
servizio di trasporto, di cui è probabilmente incerto il
beneficio in termini epidemiologici, dato che già sui mezzi
pubblici sono adottati stringenti protocolli di sicurezza con
capienze ridotte, sanificazioni e utilizzo di dispositivi di
protezione, sia l'ennesimo atto ostativo che non gioverà affatto
agli studenti che, al contrario, dovrebbero essere favoriti da
una piena, continuativa e incondizionata presenza a scuola.
L'estensione della certificazione agli studenti per raggiungere
la scuola discriminerebbe le famiglie numerose e quelle meno
abbienti, che più frequentemente sono le stesse al cui interno
si verificano casi di abbandono o di prolungate assenze. Viene
imposto un onere pesantissimo, non solo economico, a carico dei
genitori, delle madri in particolare", prosegue la Rete, la
quale fa notare che la scuola italiana, "solo da qualche mese ha
ritrovato una sorta di "normalità", grazie alla ripartenza in
piena presenza dopo pochissimi giorni di frequenza durante gli
ultimi due anni scolastici".
Infine gli esponenti della Rete in presenza sottolineano che
l'incidenza della positività nella popolazione scolastica "resta
al di sotto dello stesso dato nella popolazione generale, e che
la situazione epidemiologica, per quanto attiene a
ospedalizzazioni e aggravamenti, si è di gran lunga ridotta
rispetto all'anno scorso, pertanto non troviamo una
giustificazione di senso all'inasprimento delle regole di cui
per l'ennesima volta i ragazzi sono destinatari".
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