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Mazda CX-60 e-Skyactiv D: la rivoluzione del diesel

Mazda CX-60 e-Skyactiv D: la rivoluzione del diesel

Un 3.3 mild hybrid pensato per la guida e con consumi da record

ROMA, 01 aprile 2024, 09:35

Valerio Verdone

ANSACheck

Mazda CX-60 e-Skyactiv D: la rivoluzione del diesel © ANSA/Mazda

La Mazda CX-60 non è solamente un Suv di stampo premium, ma il manifesto tecnologico di quello che è oggi il brand giapponese, grazie alle tante soluzioni che ne sottolineano il carattere unico, ed alla volontà di emergere puntando sulla qualità e sull'innovazione. L'abbiamo provata nella variante e-Skyactiv D Homura RWD, ovvero con la "sola" trazione posteriore. Già, perché la CX-60 nasce su un pianale che comporta l'adozione del motore montato in posizione longitudinale con la trazione posteriore, che, su altre varianti, può essere anche integrale. Un'architettura nobile, utilizzata da brand altisonanti per le vetture di fascia alta, e che Mazda ha reinterpretato a modo suo, utilizzando diverse soluzioni tese a massimizzarne l'efficienza ed avvalorarne la dinamica. Prima di tutto, però, una Mazda la riconosci dallo stile, dall'evoluzione del Kodo design, che punta su superfici apparentemente semplici nelle proporzioni, salvo scoprirne dei giochi di luce complessi tesi a renderle originali, ma sempre equilibrate nel complesso. Nella sua livrea Sonic Silver con i cerchi neri ed i particolari dello stesso colore sulla carrozzeria, che vanno a sostituire le cromature, ha un accento sportivo che non guasta, pur rimanendo un'auto imponente, come sottolinea la lunghezza di 4,74 metri abbinata ad un'altezza e ad una larghezza importanti. La disposizione della meccanica influisce anche sui volumi, con il lungo cofano che spicca e tende a spostare la zona dell'abitacolo leggermente più indietro. Anche lo sbalzo anteriore contenuto, che contrasta con quello posteriore più importante, rappresenta una sua peculiarità.

 

L'interno, prodigo di spazio, in questa versione si caratterizza per la pelle nera della selleria con cuciture a contrasto, e per la superficie della plancia dello stesso colore, ma intervallata da elementi silver. Semplice nella grafica, ma esaustiva nelle informazioni disponibili, la strumentazione digitale è sempre all'erta per richiamare l'attenzione del conducente qualora quest'ultimo dovesse deviare lo sguardo dalla strada. Per farlo rimanere focalizzato sulla guida, la CX-60 sfrutta un head-up display molto ampio, e per consentigli di viaggiare nelle condizioni ideali, compie una sorta di magia, riconoscendolo attraverso una telecamera, e riportando le impostazioni di sedile, volante, retrovisori, ed head-up display, nei parametri memorizzati in precedenza.
    Ovviamente, non manca un grande schermo da 12,3 pollici per gestire il sistema d'infotainment in sinergia con il pratico rotore centrale. Le grafiche sono eleganti ed intuitive e, grazie alla compatibilità con Android Auto e Apple CarPlay, la connessione con lo smartphone avviene in maniera semplice ed immediata. Sull'esemplare in prova, equipaggiato con il Convenience & Sound Pack, è presente anche il piano di ricarica ad induzione, ed un impianto audio Bose con ben 12 altoparlanti, per un suono superiore. Sempre con lo stesso pacchetto è offerto il portellone posteriore con apertura handsfree, per avere facile accesso al vano di carico da 570 litri con 5 persone a bordo. Una volta in marcia la Mazda CX-60 sorprende nonostante la mole, perché è agile in ingresso curva, stabile, e comunicativa, grazie alla sua architettura con trazione posteriore, all'avantreno a doppio braccio oscillante, ed alle sospensioni posteriori multi-link. Sotto il cofano gira sornione il motore a 6 cilindri in linea 3.3 turbodiesel con sistema ibrido a 48 Volt, che spicca per la sua tecnologia all'avanguardia. Infatti, la forma del cielo del pistone, denominata Double Egg-Shape, gli consente di ottimizzare la combustione mediante il sistema chiamato Distribution Controlled Partially Premixed Compression Ignition, per un'efficienza termica superiore al 40%. Tutto ciò si traduce in prestazioni brillanti e consumi contenuti, che, con un piede attento, consentono medie superiore ai 20 km/l. In ogni caso anche quando si guida senza pensare alle percorrenze, i 16 km/l sono sempre assicurati, e su un'auto con questa cilindrata, è un risultato degno di nota. Comoda nei viaggi, e comunicativa nel misto, la CX-60 si avvale del Kinematic Posture Control, che frena la ruota posteriore interna per enfatizzare la dinamica in curva. Inoltre, viaggia fluida mediante il cambio automatico ad 8 rapporti prodotto da Mazda, che utilizza una frizione al posto del convertitore di coppia, per una maggiore efficacia nei passaggi di marcia, e per una risposta più rapida quando viene richiesta l'immediata disponibilità dei 450 Nm di coppia massima. Con il Driver Assistance Pack, anch'esso presente sull'esemplare in prova, gli aiuti alla guida annoverano tutti i sistemi compatibili con una guida autonoma di secondo livello. Per cui, la vettura frena autonomamente in caso rilevi un ostacolo in movimento durante la fase di retromarcia; di notte varia il fascio di luce in automatico a seconda della visibilità esterna e della presenza di altri veicoli; e, con il cruise control adattivo, mantiene in autonomia la distanza con il veicolo che la precede. Non manca la frenata d'emergenza con rilevamento dei pedoni, particolarmente utile in città. Il costo della CX-60 e-Skyactiv D, nella versione Homura RWD, parte da poco più di 61000 euro, mentre l'esemplare della nostra prova, con una dotazione praticamente full-optional, supera i 66000 euro. Un prezzo concorrenziale considerando il segmento d'appartenenza ed i contenuti presenti.

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