In linea con la media italiana la
Sardegna si appresta a varcare la soglia del 60% della
popolazione vaccinata con almeno una dose: nell'Isola sono state
somministrate complessivamente 1.623.850 dosi il 92,5% delle
1.754.622 consegnate dalla struttura commissariale. Attualmente
la prima inoculazione o la monodose è stata data a 945.846
residenti, mentre la seconda dose a 663.559 sardi. Nella sola
giornata di ieri le somministrazioni sono state 16.947, di cui
12.244 richiami e 4.703 prime dosi.
Ma a preoccupare è l'aumento dei contagi (ieri 140 con un balzo
in avanti rispetto agli ultimi giorni) e la diffusione della
variante Delta. Crescono, seppur di poco anche i ricoveri, tanto
che all'ospedale Binaghi di Cagliari si sta già valutando di
riaprire un reparto Covid in un altro piano della struttura per
accogliere eventuali altri pazienti.
"Allo stato attuale i ricoverati per Covid-19 in Sardegna sono
49, tutti al Binaghi di Cagliari, di cui 45 in reparti di
degenza è 4 in terapia intensiva - dice all'Ansa il direttore
sanitario del polo ospedaliero del capoluogo sardo Sergio
Marracini .- Tre sono i vaccinati con anche la seconda dose di
cui però uno è un anziano con tumore che evidentemente ha
risposto male alla vaccinazione. Gli altri due invece due sono
in condizioni non gravi. Poi ne abbiamo altri 5 con prima dose
di vaccini vari e questo dimostra che la prima dose può coprire
ma non in maniera certa ed è chiaro che servono entrambe le dosi
per essere protetti".
Secondo Marracini, "la situazione è in lenta evoluzione e
dobbiamo aspettare la fine del mese per vedere tutti gli effetti
delle riaperture per un ritorno alla vita normale che era
prevedibile che potessero dare qualche problema nonostante le
vaccinazioni. Speriamo ora di convincere anche quelli che non si
vogliono vaccinare perché il problema vero è questo: le tante
persone che non si vogliono vaccinare perché adducono 100.000
motivi".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA