Evitare, in caso di peggioramento
dell'epidemia di peste suina africana, l'abbattimento di animali
domestici quali i maialini vietnamiti e attivarsi perché venga
riconosciuto ai "santuari" degli animali uno status giuridico
appropriato e in nessun modo riconducibile a quello degli
allevamenti da carne.
A chiederlo, in un'interrogazione alla Giunta
dell'Emilia-Romagna, è Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) che fa il
punto sui provvedimenti presi in Liguria per contrastare la
peste suina e ribadisce le pesanti condizioni in cui vengono
tenuti gli animali in molti allevamenti.
Da qui l'atto ispettivo per sapere dall'amministrazione
regionale "se non ritenga necessario, in caso di maggiore
coinvolgimento nell'epidemia di peste suina africana anche del
nostro territorio regionale, evitare di seguire il modello
tracciato dalla Regione Liguria, evitando l'uccisione
indiscriminata di animali legittimamente detenuti da tanti
cittadini che hanno scelto come animali domestici maialini
vietnamiti, tailandesi e altri suidi e l'accanirsi illogico,
senza alcuna motivazione scientifica, contro realtà in cui gli
animali sono trattati umanamente, quali i santuari degli animali
e i rifugi, ma anche contro semplici cittadini che hanno scelto
tali animali come animali d'affezione; se non ritenga necessario
attivarsi in tutte le sedi opportune affinché venga riconosciuto
finalmente ai 'santuari' degli animali uno status giuridico
appropriato e in nessun modo riconducibile a quello degli
allevamenti da carne".
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