A giudizio dell'agenzia di valutazione, il comparto è uno di quelli che meglio ha retto l'impatto della crisi: tra il 2007 e il 2015 il valore aggiunto è cresciuto del 4% contro un calo del 15% del manifatturiero. "La tenuta del settore - sottolinea Paolo Bono, associato presso Crif Ratings - non è solo imputabile alla bassa ciclicità che lo caratterizza e lo rende meno esposto alle fasi recessive. Un grande contributo - aggiunge - è venuto dalla capacità di estendere la presenza sui mercati internazionali" con l'export a +58% tra il 2007 e il 2015 contri il +14% del manifatturiero.
Dal 2014, poi, i margini hanno iniziato a risalire con un Ebitda al 7,2%, nel 2015, in linea con il 7,3% del 2007.
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