''Il sistema agroalimentare italiano
ha tutti i numeri per essere il migliore d'Europa, ma nonostante
la qualità dei prodotti e l'amore che gli stranieri mostrano per
il nostro cibo, soffre di difficoltà che vanno superate''. Lo ha
detto Massimiliano Giansanti, vicepresidente Confagricoltura in
occasione della firma del manifesto per il made in Italy, in un
convegno organizzato dal Gruppo Sanpellegrino con il sostegno
della Fondazione Altagamma.
Esaminando i punti di forza e di debolezza della filiera
agroalimentare nazionale, il vicepresidente ha fatto notare che
''per l'agricoltura c'è di un deficit di produttività rispetto a
quella di altri Paesi europei e poi c'è la burocrazia: è inutile
avere degli ottimi prodotti se poi non riusciamo a farli
arrivare in quei mercati che oggi rappresentano un grande
terreno di conquista per l'agricoltura europea''. Per spedire
merci via nave, ad esempio, ha ricordato Confagri, le aziende
italiane devono aspettare 19 giorni, quasi il doppio rispetto ai
concorrenti tedeschi, spagnoli o francesi. ''Le dimensioni
ridotte di molte imprese pesano, indubbiamente, in maniera
negativa sulla produttività del sistema italiano - ha concluso
il vicepresidente - per questo è fondamentale aggregarsi per
raggiungere strutture più solide ed efficienti''.
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