"Il rispetto delle aree boschive sta venendo meno - si legge nell'istanza - e il tartufo in Piemonte fatica a nascere, con la conseguenza che ulteriori ritardi potrebbero condurre a gravissime conseguenze per l'intero settore, oltre che per migliaia di trifulau che vedrebbero pregiudicata la loro attività". In alcuni terreni vocali alla produzione di tartufi, "i proprietari e possessori di terreni - prosegue l'istanza - su cui sono radicate le piante arboree di riconosciuta capacità tartufigena, si stanno risolvendo ad abbattere e a estirpare dai loro terreni tali piante, non essendo più obbligati a conservarli, stante l'inadempimento della Regione nell'erogazione dell'indennità".
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