Per il florovivaismo pistoiese nel
suo complesso, compresa la floricoltura di Pescia e della
Valdinievole, l'incremento dei costi di produzione nel 2021 ha
superato il 20%, rispetto al 2020, mentre l'aumento previsto per
il 2022 è del 30-35% sul 2021. A scattare questa fotografia del
settore, a seguito di verifiche fra le aziende associate e
importanti agrarie del territorio provinciale, è il direttore di
Confagricoltura Pistoia Daniele Lombardi, secondo il quale "non
dovrebbero esserci grosse differenze fra il vivaismo del
distretto nella piana pistoiese con le sue piante da esterno,
sul quale incidono assai di più i costi di trasporto ed export e
la floricoltura - florovivaismo della Valdinievole, dove invece
pesano maggiormente i costi di riscaldamento delle serre". "E'
chiaro che a innescare questo forte aumento dei costi produttivi
- spiega Lombardi - è stato il balzo della voce costi energetici
nel suo complesso, salita di oltre il 100% da inizio 2021 e che
prevediamo possa crescere di un altro 50% nel 2022. Ciò ha
condizionato la voce spese di trasporto (+100%), che ha
risentito anche della pandemia e, nel mercato britannico, della
Brexit; ma ha influito anche sul prezzo dei fertilizzanti,
saliti del 200% nel 2021". "Questa - commenta il presidente di
Confagricoltura Pistoia Andrea Zelari - è l'entità degli aumenti
che ci sono stati e che proseguiranno anche il prossimo anno,
penalizzando il florovivaismo così come tutta l'economia. Non ci
resta che prenderne atto e sperare in contromisure adeguate dei
vari livelli di governo".
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