"Undici zone che saranno specificate in etichetta - ha spiegato Manetti nella presentazione al Mudec di Milano - per consentire al consumatore di leggere meglio l'impronta del territorio da cui proviene il vino che sta acquistando e gustando e ai produttori per specificare nel dettaglio le caratteristiche del suolo, del microclima e dell'identità delle zone di produzione". L'area del Gallo Nero, 70.000 ettari di cui 7.200 vitati, è stata suddivisa in 11 UGA: San Casciano, Greve, Montefioralle, Lamole, Panzano, Radda, Gaiole, Castelnuovo Berardenga, Vagliagli, Castellina e San Donato in Poggio.
Dopo essere state approvate a larghissima maggioranza dagli aderenti al Consorzio - che raggruppa 480 produttori - e aver passato il vaglio di Regione Toscana, le UGA attendono ora l'ok del Ministero. "Abbiamo optato per una 'ridotta disomogeneità' trovando - ha proseguito Manetti - un giusto compromesso fra caratteristiche delle undici aree, le loro tradizioni e identità".
Nel 2021 il Chianti Classico ha visto una crescita di quote di mercato del 20% rispetto all'anno precedente e del 10% sul 2019, ultimo anno pre-pandemia. Si è confermata così il trend di sviluppo della presenza sul mercato interno e su quello internazionale, soprattutto negli Usa, in Canada e in Corea. Le UGA, una volta approvate, potranno essere inserite in etichetta solo sul Chianti Classico Gran Selezione per essere poi estese, su indicazione del Consorzio, anche alla Riserva e al Chianti Classico d'annata.
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