Lo sciopero del porto di venerdì è
confermato. "Per ora non ci sono elementi per revocarlo. Da
parte degli industriali non abbiamo sentito una smentita formale
dei contenuti della lettera. Hanno solo ribadito che per loro è
una lettera informale, senza conseguenze" dice Enrico Poggi,
segretario della Filt-Cgil. La riunione di oggi in prefettura,
cui hanno partecipato anche il sindaco Marco Bucci e il
presidente della Regione Giovanni Toti non è servita a
convincere i sindacati a revocare lo sciopero proclamato per
venerdì, a meno che non arrivino novità in giornata. Il prossimo
appuntamento è il tavolo convocato per domattina alle 10
dall'Autorità di sistema portuale con terminalisti e
organizzazioni sindacali.
Lo sciopero era nato come risposta alla lettera consegnata a
mano dal presidente dei terminalisti genovesi Beppe Costa al
segretario generale dell'Autorità di sistema portuale di Genova,
Savona e Vado ligure, in cui si diffida e mette in mora l'Adsp
per non avere vigilato sulle azioni della Culmv, comprese le
richieste di adeguamenti tariffari erogate dalle aziende alla
Compagnia dal 2013 ad oggi, circa 8 milioni che sono pronti a
chiedere indietro come risarcimento danni. "Abbiamo ribadito che
la lettera non è ufficiale, l'abbiamo consegnata a mano quando
avremmo potuto inviarla con una Pec - sottolinea Beppe Costa,
presidente dei terminalisti genovesi di Confindustria -. E' una
lettera non ufficiale all'Adsp, la confermiamo, ma nessuna
azione conseguente sarà attuata. Ribadiamo che sistema Genova e
Compagnia unica sono da noi totalmente supportati e ritenuti
fondamentali".
Il senso della lettera, insomma, a dispetto del linguaggio
legale, sarebbe stato quello di sollecitare il porto a vigilare
sulla Compagnia Unica in modo che il prossimo anno non ci sia
una nuova richiesta di integrazione tariffaria ai terminalisti,
ma non di esercitare azioni legali.
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