Il settore vitivinicolo italiano
prevedono a causa del Covid 19 un calo del 30-35% del fatturato
nel 2020, ma, vista la solidità delle aziende del comparto e la
qualità del prodotto, prevedono di tornare a crescere già nel
2021. Lo dice uno studio di Unicredit, presentato nella tappa
piemontese di The Italian Way, una roadmap virtuale - parte
della più ampia iniziativa UniCredit per l'Italia - sui settori
di eccellenza del made in Italy, che UniCredit ha organizzato
per riflettere con stakeholders ed esperti sui nuovi scenari
economici prospettati dal Covid. All'incontro, organizzato da
UniCredit con Federvini, hanno partecipato esperti e operatori
del settore italiano del wine.
L'indagine di UniCredit, basata su dati Cerved, evidenzia
come con oltre 13 miliardi, l'industria del vino contribuisce al
fatturato totale del F&B per oltre il 10% ed e uno dei settori
di eccellenza del Made in Italy. L'Italia è tra i primi
produttori al mondo, il secondo esportatore in valore, dopo la
Francia e soprattutto ha il numero maggiore di vini certificati
(526, quasi 100 in più rispetto ai 435 della Francia), a
conferma dell'enorme investimento in qualità che il Paese ha
compiuto negli anni.
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