ASTI - Un concorso enologico nazionale per vini doc e docg dell'eccellenza italiana, con un salone dedicato e il festival delle Sagre che offrono anche la buona cucina di un territorio patrimonio mondiale dell'Unesco. Questi gli elementi distintivi delle manifestazioni del settembre astigiano, Douja d'Or (9-18 settembre) e festival delle Sagre (10-11 settembre) che, insieme al Palio, attirano ogni anno migliaia di visitatori nella città piemontese.
Ad ispirare i tre eventi enogastronomici sono "cinque pilastri", secondo il presidente della Camera di Commercio di Asti, Renato Goria. "Lo sviluppo del turismo è il primo, insieme alla valorizzazione del patrimonio culturale", spiega. Gli altri sono "l'innalzamento della percezione della qualità dei prodotti locali, il rafforzamento del territorio come patrimonio dell'umanità - sottolinea - e la promozione delle nostre ricchezze verso il mondo attraverso l'internazionalizzazione degli eventi".
Imprenditore ed ex presidente degli industriali astigiani, dal 2015 Goria è alla guida dell'ente camerale di Asti e dell'Azienda speciale della Camera di Commercio che organizza Douja d'Or e Sagre. "Sono questi i cinque punti dai quali far discendere i cambiamenti più importanti dei prossimi anni", riprende Goria sul futuro delle due manifestazioni. Qualcosa però si comincia già a intravedere nell'edizione 2016 della Douja, la 50esima. Dalla "modifica tecnica nel concorso, che ha contribuito ad alzare l'asticella dell'eccellenza - osserva - alla decisione di organizzare la manifestazione enologica in un itinerario che coinvolge tutto il centro storico astigiano". "La vita del centro città deve ritornare ad essere punto di riferimento dell'economia e della comunità", sostiene ancora Goria, che guarda anche alla riforma camerale in atto. "Il futuro delle prossime edizioni di Douja e Sagre - conclude - potrebbe dipendere anche da questo"
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