Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Divorzio all’estero: come renderlo valido anche in Italia

PressRelease

Divorzio all’estero: come renderlo valido anche in Italia

PressRelease

Responsabilità editoriale di Optimamente

16 dicembre 2021, 14:30

Optimamente

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

PressRelease - Responsabilità editoriale di Optimamente

La validità del divorzio ottenuto all’estero in Italia è una faccenda con cui, spesso, molti ex coniugi si devono scontrare.

Dati i tempi d’attesa piuttosto lunghi di questa tipologia di pratica, alcuni cercano di velocizzare le cose rivolgendosi a tribunali esteri, dove il divorzio viene concesso nel giro di pochi mesi. Questo però non è automaticamente valido nel nostro paese e necessita di uno specifico riconoscimento.

Sarà necessario capire come reperire tutta la documentazione necessaria (a quali uffici chiederla, per esempio), così come sapere come ottenere una copia della sentenza di divorzio nel caso si renda essenziale.

Come funziona il divorzio in Italia

In Italia, la prima risorsa che serve per procedere con il divorzio è un avvocato divorzista che possa rappresentare ogni parte coinvolta. Da qui, si procede con la separazione, ovvero una misura pensata per permettere un’eventuale riconciliazione tra i coniugi prima che il divorzio diventi effettivo.

Con il divorzio breve, i tempi per presentare la richiesta ufficiale sono:

  • 6 mesi nel caso di una separazione consensuale
  • 12 mesi nel caso di una separazione giudiziale

Quando, però, si desidera ridurre notevolmente i tempi, una soluzione scelta da molti è quella di chiedere il divorzio ai tribunali di paesi europei come Romania e Spagna, dove la separazione non è un requisito fondamentale.

Ovviamente, entrambi i coniugi devono essere d’accordo per procedere e la conditio sine qua non è che uno dei due abbia una residenza, anche provvisoria, nel paese in questione.

Il problema, però, è che la sentenza di divorzio pronunciata all’estero non viene automaticamente comunicata allo Stato italiano, ma deve essere trascritta presso l'Ufficio dello Stato Civile del Comune dove risulta registrato il matrimonio dopo una precisa richiesta.

Come si richiede la convalida di un divorzio ottenuto all’estero?

Prima di richiedere la convalida di una sentenza di divorzio ottenuta all’estero, si dovrà essere sicuri che la sentenza sia definitiva e che sia stata registrata dal tribunale competente.

Successivamente, si dovrà presentare la documentazione richiesta, che varia a seconda del paese in cui si è ottenuto il divorzio.

Per le sentenze di divorzio rilasciate da paesi esteri UE, sono necessari:

  • Il modulo di istanza/dichiarazione sostitutiva
  • La sentenza di divorzio passata in giudicato e legalizzata dalle autorità competenti del Paese di emissione ("Postilla" dell'Aja o legalizzazione equivalente)
  • La traduzione integrale della sentenza in lingua italiana effettuata da un traduttore ufficiale
  • La fotocopia di un documento valido di riconoscimento

In più, per i paesi fuori dall’area UE, è necessaria tutta la documentazione richiesta dalla Rappresentanza territorialmente competente, cosa per cui sarà necessario chiamare il consolato o l’ambasciata.

Tutta questa documentazione dovrà essere presentata dal richiedente al Comune di trascrizione del relativo atto di matrimonio.

Postilla dell’Aja o Apostille

I più attendi avranno sicuramente notato i termini “Postilla dell’Aja o legalizzazione equivalente” nell’elenco puntato precedente. Si tratta di un modo abbastanza semplice e rapido per accorciare i tempi della burocrazia tra stati introdotto nel 1961.

La Convenzione dell’Aja, infatti, serve per dare maggiore fluidità al riconoscimento degli atti pubblici a livello internazionale e conta la partecipazione di 115 stati.

In sostanza, l’accordo consente ai cittadini di richiedere la convalida dei propri documenti rilasciati all’estero senza che si debbano rivolgere all’ambasciata o al consolato di competenza, ma può essere richiesta a specifici organi interni stabiliti dallo Stato.

È così che si ottiene la Postilla dell’Aja o Apostille, ovvero una dichiarazione specifica in un cui un ufficiale incaricato afferma la conformità del documento ai requisiti previsi dall’ordinamento e appone il suo timbro come garanzia.

Qui potete trovare un interessante approfondimento su come autenticare i vostri certificati tramite Apostille redatto da Comune Italia, portale di approfondimento sulle tematiche giuridco-amministrative del nostro Paese.

PressRelease - Responsabilità editoriale di Optimamente

Tutti i Press Release di Lifestyle

Condividi

Guarda anche

O utilizza