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Guida alla scelta di un compressore ad aria

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Guida alla scelta di un compressore ad aria

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Responsabilità editoriale di Optimamente

16 dicembre 2021, 17:06

Optimamente

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In vista dell’acquisto di un compressore ad aria, per essere certi di individuare la soluzione migliore sul mercato è necessario conoscere alla perfezione le proprie esigenze, in modo da poter sfruttare in modo ottimale i fabbisogni dei dispositivi ad aria che verranno impiegati. Un conto, infatti, è adoperare il compressore in ambito casalingo, magari solo per gonfiare le gomme della macchina o per far funzionare una pistola per silicone; un altro conto è usare l’apparecchio in ambito industriale, per azionare macchinari ingombranti e impegnativi. In questo secondo caso, quel che serve è un compressore a pistoni munito di serbatoio; in tutte le altre circostanze, invece, ci si può accontentare di un modello portatile privo di serbatoio.

Le esigenze da soddisfare

Per trovare il compressore ad aria più giusto per le proprie necessità è opportuno tenere conto del fabbisogno di pressione e di volume dei diversi strumenti che dovranno essere impiegati. Come si può facilmente intuire, i macchinari con un peso più elevato presuppongono una pressione maggiore e, quindi, un volume superiore. Nel caso in cui il compressore selezionato abbia dimensioni eccessivamente ridotte in relazione all’utilizzo che si intendeva farne, ogni volta si sarà costretti ad attendere il riempimento del serbatoio, e questo ridurrà l’efficienza di lavoro. Una pressione costante da 30 psi e un serbatoio con una capacità da 5 litri bastano per un compressore ad aria portatile da utilizzare per l’aerografia.

I compressori portatili e quelli a pistoni

Sono due le principali categorie di compressori ad aria che si possono trovare sul mercato. Quelli portatili sono privi di serbatoio, e hanno la necessità di restare sempre in funzione per continuare a emettere l’aria. I modelli a pistoni, invece, sono muniti di un motore che favorisce l’accumulo della pressione dell’aria dopo l’esaurimento della stessa, così che l’aria compressa finisca all’interno del serbatoio. Una ulteriore distinzione, nel caso dei compressori a pistoni, è quella fra i modelli monostadio e i modelli bistadio: i primi adoperano un pistone solo per la compressione dell’aria, con una pressione massima di 150 psi; i secondi arrivano fino a 200 psi e si servono di due pistoni.

Come scegliere il modello giusto

Come si fa a capire, allora, di quale dispositivo ci si deve servire? In linea di massima i compressori portatili si lasciano preferire per gli utilizzi in un contesto domestico: per esempio quando si deve gonfiare un gommone o quando si deve far funzionare una pistola per colla. Anche i compressori monostadio sono adatti a un uso casalingo, anche se più impegnativo. Negli stabilimenti industriali, invece, conviene puntare su un modello bistadio, più adatto a un impiego continuativo.

La potenza del compressore ad aria

Un aspetto che non deve essere sottovalutato è quello che riguarda la potenza del compressore. In genere il range va da un minimo di 1.5 hp a un massimo di 6.5 hp, fermo restando che ci sono compressori che hanno una capacità anche maggiore: quelli, però, sono destinati a un utilizzo industriale e garantiscono una maggiore erogazione. La potenza non è, comunque, il solo fattore di cui tenere conto, perché bisogna badare anche al valore corrispondente ai metri cubi al secondo, che corrisponde all’unità di misura della portata volumetrica. Tale valore non è sempre lo stesso, ma varia in funzione della pressione dell’aria che viene erogata.

Le dimensioni del compressore

Quando ci si accinge a comprare un compressore ad aria è bene valutare anche la disponibilità di spazio e, dunque, l’ingombro del dispositivo. Un aspetto correlato è quello della portabilità, visto che non di rado ci potrebbe essere la necessità di alzare il compressore rispetto al pavimento o di ruotarlo. Come si è detto, alcuni modelli sono portatili e di dimensioni contenute, mentre altri più potenti sono più ingombranti. Anche in questo caso, si tratta di pensare all’uso che si dovrà fare del dispositivo: altro è gonfiare le gomme nel box e altro è far funzionare una chiodatrice pneumatica che dovrà essere portata sul tetto.

L’alimentazione

Un discorso correlato è quello che riguarda la fonte di energia: non è detto che il compressore dovrà essere impiegato solo in ambienti in cui si avrà sempre a disposizione tutta l’elettricità desiderata, perché in alcuni casi potrebbe succedere anche di trovarsi in contesti in cui non c’è corrente. Come orientarsi, allora? Se si è certi di poter contare sempre su una presa di corrente nelle vicinanze, va più che bene un modello con un sistema di trasmissione dotato di motore elettrico, ma in caso contrario è meglio un dispositivo con motore a benzina. Sarà utile tener conto del fatto che quasi tutti i compressori ad aria arrivano a 110/220 V, mentre solo alcuni di dimensioni maggiori toccano i 240 V.

I suggerimenti da ricordare

Fra i tanti dettagli meno insignificanti di quel che si possa pensare c’è quello che riguarda la lunghezza del tubo, da prendere in considerazione in funzione della posizione del dispositivo rispetto all’ambiente di lavoro. Insomma, se bisogna lavorare in cortile ma la presa di corrente è nel box, serve un cavo abbastanza lungo. È sempre meglio, poi, optare per un prodotto con un livello di potenza lievemente superiore a quello che si ritiene necessario, per non correre il rischio di avere a che fare con prestazioni non soddisfacenti. Da ricordare, ancora, che i compressori senza olio rischiano di rivelarsi molto rumorosi, anche se hanno il pregio di fornire aria molto più pulita rispetto ai modelli che vantano la lubrificazione a olio.

Gli standard metri cubi al secondo

In fase di valutazione di più compressori, è buona norma informarsi sugli standard metri cubi al secondo. Una volta individuato questo valore per tutti gli strumenti che dovranno essere usati nello stesso momento, occorre sommarli e poi aggiungere al risultato un 30%, così da lasciarsi un margine di sicurezza: la cifra che si ottiene rappresenta il fabbisogno massimo di standard metri cubi al secondo che occorrono per eseguire il lavoro. Questo è il valore da tener presente al momento di scegliere e comprare un compressore ad aria.

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