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Levigatrice per legno: come scegliere il modello migliore

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Levigatrice per legno: come scegliere il modello migliore

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Responsabilità editoriale di Optimamente

16 dicembre 2021, 17:10

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La levigatrice è lo strumento ideale per rendere più nuove le persiane e le porte, o anche solo per migliorare l’aspetto dei mobili. Si tratta di un macchinario attraverso il quale è possibile non solo levigare superfici piane, ma anche carteggiare superfici ampie, effettuare lavori di precisione o semplicemente sverniciare. La scelta della levigatrice per legno, pertanto, deve essere eseguita tenendo conto della tipologia di lavori che andranno svolti e, quindi, dei risultati a cui si mira. Sono molti gli aspetti che devono essere tenuti in considerazione in previsione di un acquisto: la presenza di accessori, per esempio, ma anche la velocità e la potenza.

Che cosa si può fare con una levigatrice per legno

La levigatrice è molto utile in tutte le occasioni in cui si ha la necessità di levigare superfici, anche ampie, di legno grezzo. Si può ricorrere a questo strumento, inoltre, per rifinire e mettere a punto i mobili in legno, ma anche per migliorare il look delle porte o delle persiane, che magari hanno qualche anno alle spalle, senza che vi sia la necessità di cambiarle. Ma non è tutto, perché le levigatrici permettono anche di carteggiare con successo superfici vaste, agendo sulle pareti di casa o direttamente sul parquet. Nel caso in cui si abbia la necessità di levigare un locale intero, comunque, il suggerimento è di adoperare una levigatrice per parquet.

Quanti tipi di levigatrici esistono

Sono diverse le tipologie di macchinario a cui si può far riferimento con l’intento di ottenere delle superfici il più possibile levigate e lisce: come accennato, per capire quale sia la migliore è opportuno tenere conto del lavoro che dovrà essere effettuato e valutare il risultato che si ha in mente di ottenere. Qualunque sia il tipo di levigatrice per legno desiderato, comunque, il meccanismo di funzionamento sarà sempre lo stesso: un motorino elettrico fa entrare in azione una base abrasiva che compie un movimento rotatorio, su un nastro in corsa o vibrante. È proprio il movimento che viene compiuto dalla base a far sì che il materiale lavorato possa diventare uniforme e liscio.

Quando c’è bisogno di una levigatrice

Che si tratti di lavori di muratura e falegnameria professionali o di semplice fai da te, quindi, la levigatrice è in ogni caso un dispositivo molto utile e decisamente apprezzato. Quando si parla di opere di levigatura, si fa riferimento a tutte quelle operazioni di pareggiamento e di rifinitura del legno, al fine di renderlo omogeneo e liscio. Il grande vantaggio offerto da una levigatrice riguarda la possibilità di perfezionare la dimensione e la forma degli oggetti, oltre all’uniformità della superficie.

I modelli di levigatrice

La levigatrice a nastro da banco, la levigatrice per muri, la levigatrice palmare: sono solo alcuni esempi dei tanti tipi di levigatrici che si possono trovare in commercio. Fra gli altri, vale la pena di menzionare anche la levigatrice a delta, la levigatrice rotorbitale, la levigatrice orbitale e la levigatrice a nastro. Come è facile immaginare, ognuna di queste permette di realizzare un lavoro specifico. Alcuni modelli sono maneggevoli e di piccole dimensioni, magari caratterizzati da una forma studiate per consentirne l’uso in uno spazio ridotto, mentre altri hanno un movimento a cinghia e sono più potenti. Ancora, ci sono levigatrici che vanno fissate al tavolo e altre da impugnare direttamente con le mani.

Le levigatrici rotorbitali

Quando si deve procedere sia a lavori di rifinitura che a lavori di levigatura più grossolana si può fare affidamento su una levigatrice rotorbitale. Il dispositivo è dotato di un platorello circolare che compie un movimento rotatorio su sé stesso. L’impugnatura è solida, mentre per l’altra mano è disponibile una base di appoggio grazie a cui il disco può essere guidato in modo più efficace. Il disco può avere dimensioni differenti, ed è uno degli aspetti da valutare in vista della scelta di questo o quel modello: può avere un diametro da 125 o da 150 mm in base alla superficie che deve essere levigata. I professionisti che hanno bisogno di un livello di potenza superiore possono puntare su una levigatrice rotorbitale ad aria compressa, consigliata per lavori che devono durare a lungo. Il movimento oscillatorio va da un minimo di 15mila a un massimo di 20mila giri, a seconda del wattaggio. L’alimentazione, infine, può essere a corrente continua o a batteria.

Le levigatrici orbitali

La levigatrice orbitale presenta un platorello azionato da un motore circolare o rettangolare; il platorello ospita la carta abrasiva che permette di eseguire le microfiniture e le finiture. Si preferisce un modello orbitale rispetto a uno a nastro sia per le sue dimensioni più compatte sia perché in questo modo è possibile procedere a lavori di levigatura più fine. Questo tipo di dispositivo è raccomandato per i principianti che, magari a causa della poca esperienza, non vogliono correre il rischio di asportare porzioni di legno eccessive. Adatto sia alle superfici ricurve che a quelle piane, lo strumento ha una doppia impugnatura, per renderne l’utilizzo più semplice: una davanti e una dietro.

Le levigatrici a nastro

Gli artigiani del legno usano spesso la levigatrice a nastro per effettuare sia opere di sverniciatura che lavori di sgrossatura delle tavole di legno. Questo strumento può essere impiegato anche su assi e parquet: una prima levigatura più grossolana può essere seguita da una seconda passata che aiuta a perfezionare il risultato. La carta abrasiva è fissata su due rulli paralleli l’uno rispetto all’altro. Per raggiungere il risultato auspicato c’è bisogno di tre passate: la prima con una carta abrasiva a grana più grossolana, la seconda con una carta un po’ più fine e la terza con una carta ancora più fine.

Le levigatrici a delta

Infine, l’ultimo modello che è utile conoscere in vista di un acquisto è quello della levigatrice a delta, con un platorello a forma di triangolo; tutti e tre i lati vengono sfruttati in virtù del movimento orbitale oscillante. Si può usare questo strumento per agire sia sugli angoli che sui bordi.

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