"Il fatto non sussiste o, in
subordine, non costituisce reato sia per ragioni di merito
perché non c'è nessuna prova che Berlusconi abbia indotto
chicchessia, sia per ragioni processuali perché Tarantini si è
presentato spontaneamente e non è stato chiamato da nessun
pubblico ministero a rendere interrogatorio". Lo ha detto
l'avvocato Francesco Paolo Sisto, difensore di Silvio
Berlusconi, lasciando il Palazzo di Giustizia di Bari dopo
l'udienza preliminare a carico dell'ex premier e del
faccendiere, ex direttore de L'Avanti, Valter Lavitola accusati
di induzione a rendere false dichiarazioni all'autorità
giudiziaria sulla vicenda escort. Stando all'accusa, Berlusconi
avrebbe fornito all’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini,
tramite Lavitola, avvocati, un lavoro e centinaia di migliaia di
euro in denaro, perché mentisse ai pm baresi che indagavano
sulle escort portate nelle residenze estive dell'ex premier fra
il 2008 e il 2009 e sui suoi interessi in Finmeccanica.
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