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Teatro: "Storia di un oblio" con Vincenzo Pirrotta al Biondo

Teatro: "Storia di un oblio" con Vincenzo Pirrotta al Biondo

Dal 12 al 23 febbraio testo di Mauvignier con la regia di Andò

PALERMO, 10 febbraio 2020, 13:38

Redazione ANSA

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Vincenzo Pirrtotta (ph Antonio Parrinello) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Vincenzo Pirrtotta (ph Antonio Parrinello) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Vincenzo Pirrtotta (ph Antonio Parrinello) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Vincenzo Pirrotta è il protagonista di Storia di un oblio, un intenso e drammatico monologo di Laurent Mauvignier portato in scena dal regista Roberto Andò, che debutta nella Sala Strehler del Teatro Biondo di Palermo mercoledì 12 febbraio alle ore 21.00. I costumi sono di Riccardo Cappello, il suono e le luci Michele Lavanga.
    Repliche fino al 23 febbraio.
    Prodotto da Società per Attori e Accademia Perduta - Romagna Teatri, in collaborazione con il Teatro Stabile di Catania, lo spettacolo racconta la terribile storia, realmente accaduta, di un giovane uomo pestato a sangue dai vigilantes in un supermercato, all'interno di un grande centro commerciale di una città francese, per aver rubato una lattina di birra.
    Questo scarno fatto di cronaca e raccontato da Mauvignier in un lungo monologo; un abuso di potere cieco e spregevole, che richiama alla mente analoghi episodi della recente storia italiana. Teso fin quasi allo spasimo nel resoconto minuzioso di una morte assurda, il flusso di parole raduna impercettibilmente tutti i temi cari a Mauvignier. Messo in scena nel 2012 al Teatro della Comedie-Francaise, diviene per la prima volta spettacolo anche in Italia, con un attore di rara sensibilità e potenza come Vincenzo Pirrotta, guidato da un maestro del teatro e del cinema come Roberto Ando.
    "Tre anni fa - racconta Andò - ho letto il testo di Laurent Mauvignier e ho pensato subito che era scritto in una lingua vocata al teatro. Storia di un oblio e un canto a più voci, ma e concepito per una sola voce. Un canto che Vincenzo Pirrotta intona a nome di ognuno di noi, conducendoci in quella zona dolorosa e opaca in cui ogni essere umano e destinato a sparire e a essere dimenticato".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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