"25 anni dopo abbiamo
riprodotto quello che rilevavano a quell'epoca gli operatori di
polizia giudiziaria, sostanzialmente un salto indietro nel tempo
che è consistito nell'ascolto sulla stessa macchina sulla quale
lavoravano allora". Il riferimento del colonnello della Dia
Francesco Papa, sentito oggi come teste nel corso del processo
sul depistaggio della strage di via D'Amelio che si celebra a
Caltanissetta, è agli apparati che registravano le conversazioni
che partivano dal telefono del falso pentito Vincenzo Scarantino
quando si trovava a San Bartolomeo a Mare. Uno scontrino
strappato durante una telefonata e intercettazioni che non
vengono registrate per presunti guasti tecnici, questo quanto è
emerso dall'analisi di quattro nuovi episodi che si sono
verificati tra il febbraio del 1995 e giugno dello stesso anno.
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