Finita l'emergenza a Bonorva si
contano i danni dopo l'incendio che in quattro giorni ha
devastato 3mila ettari di pascoli, macchia mediterranea e
lecceti, distrutto decine di aziende agricole e danneggiato
pesantemente lo storico stabilimento di imbottigliamento
dell'acqua minerale Santa Lucia, costringendo i proprietari a
sospendere la produzione.
La giunta comunale di Bonorva ha deliberato lo stato di calamità
naturale, chiedendo così l'intervento della Regione per far
fronte all'emergenza. E questa mattina l'assessore regionale
della Difesa dell'ambiente, Gianni Lampis, ha fatto un
sopralluogo nella campagne incenerite, accompagnato dal sindaco
di Bonorva, Massimo D'Agostino e dai dirigenti del Corpo
forestale, della Protezione civile e di Forestas. Per domare le
fiamme è stato necessario l'impiego di circa 200 persone, oltre
50 mezzi, un milione 366mila litri d'acqua utilizzati in 880
lanci e 95 ore di volo del Canadair e degli elicotteri della
flotta regionale.
"È stato un fine settimana che ha visto fortemente impegnata la
macchina regionale antincendio per salvaguardare il nostro
patrimonio ambientale e paesaggistico dalle mani criminali che
lo vogliono distruggere - ha detto Lampis -Nel caso di Bonorva
c'è stato anche il coinvolgimento di importanti aziende
produttive del territorio. L'intervento tempestivo e la
professionalità delle donne e degli uomini di Corpo forestale,
Protezione civile, Forestas, Vigili del fuoco e barracelli,
oltre alle forze dell'ordine e ai tanti volontari, ha consentito
di contenere la superficie coinvolta e di limitare i danni".
Intanto sul fronte delle indagini la Procura di Sassari, che ha
aperto un'inchiesta per incendio colposo, mantiene il massimo
riserbo. Sul registro degli indagati ci sono diverse persone che
avrebbero acceso un barbecue in campagna, da cui poi si sarebbe
innescato l'incendio.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA