"Di scuola-lavoro non si può
morire". Con questo slogan gli studenti sassaresi hanno alle
manifestazioni nazionali che oggi in tutta Italia hanno svuotato
le scuole e riempito le piazze per protestare contro
l'alternanza scuola-lavoro, dopo gli incidenti a Lorenzo Parelli
e Giuseppe Lenoci, due studenti morti nei giorni scorsi a Udine
e Ancona durante i loro stage. Una protesta che si è svolta
anche in piazza Eleonora a Oristano.
A Sassari il Fronte della Gioventù comunista, tra i promotori
della protesta, ha scelto l'emiciclo Garibaldi per manifestare
il dissenso e reclamare una scuola migliore. La risposta degli
studenti è stata tiepida, con poche decine di manifestanti a
scandire slogan: "Diciamo no allo sfruttamento, al lavoro
gratis, alla violenza delle forze dell'ordine contro gli
studenti che manifestano pacificamente", declamano da un
megafono, sotto l'occhio vigile di una ventina fra poliziotti,
carabinieri e agenti della polizia locale. "Alternanza,
repressione maturità. No alla scuola dei padroni", hanno
scandito gli studenti.
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