"Questo Salvator Mundi è
importante", "la definirei 'opera di Leonardo e bottega, in
parte ricostruita'", "direi che la vendita per una cifra così
eccezionale (450,3 milioni) fa pensare che un Leonardo autografo
al 100% potrebbe essere pagato anche 1.000 milioni" di dollari.
Lo afferma Alessandro Vezzosi, direttore del Museo Ideale di
Vinci, parlando della vendita all'asta dell'opera leonardiana
per una cifra che sta suscitando clamore.
Vezzosi osserva che "la ricostruzione di alcune parti e anche
del volto riduce la possibile percentuale di autografia: per
parlare in cifre, tra il 28% e il 52%. Ma questo è un
paradosso". "Salvator Mundi - aggiunge - è importante per la
mostra di Londra e gli studi di specialisti; intrigante, perché
appassiona ed è al centro di una sciarada problematica, per
aspetti controversi nel giudizio degli esperti mediatico, per la
promozione internazionale gli elementi di clamore (magnate
russo, prezzo di vendita)", "notevoli sono per esempio la
qualità della mano destra e la straordinaria cromia; poco
sensibile il virtuosistico nodo vinciano e lo sguardo privo di
intensità espressiva. La composizione presenta una frontalità
rigida, senza le dinamiche caratteristiche di Leonardo".
"L'ideazione - conclude - è comunque riconducibile a Leonardo
almeno per i due disegni preparatori della veste che si
conservano nella Biblioteca Reale di Windsor".
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