"Le professioni in Italia sono sempre
meno ambite", e "si sa che l'Europa sta indirizzando molto
sulla libera concorrenza, anche tra le professioni e, di
conseguenza, ci sarà un grosso impatto su quelle non
ordinistiche", che sono iscritte alla gestione separata
dell'Inps e convivono nel tessuto economico con quelle
ordinistiche dotate delle relative Casse private. Ad affermarlo
è stata Assoprofessioni, organismo audito oggi pomeriggio dalla
Bicamerale sugli Enti previdenziali, evidenziando i numeri dei
professionisti iscritti alla gestione separata Inps nel 2022: ve
ne sono complessivamente 476.385, di cui 339.721 dai 39 ai 59
anni. E, sempre nel 2022, il loro reddito medio ammontava a
16.809 euro.
"Dal nostro punto di vista, le Casse di previdenza private,
specialmente quelle piccole, andranno in sofferenza: ci sono
Casse, come quella del Notariato, da 5.000 iscritti, e l'Enpam
(medici e odontoiatri) da 350.000" associati, ha proseguito
l'esponente di Assoprofessioni, parlando di una "soluzione", già
"in passato proposta dal Legislatore", di "fare delle Casse
interprofessionali, ossia accorparle e permettere l'iscrizione
di professionisti non ordinistici affini". A tal proposito, ha
aggiunto, "noi possiamo prendere l'esempio dei tributaristi che
hanno molta affinità con la Cassa dei ragionieri, una Cassa che
andrà a scomparire, non essendoci più il Collegio dei
ragionieri. Se il 'trend' è quello di sempre minori iscrizioni
agli Ordini professionali, il futuro sarà sicuramente, per le
Casse di minori dimensioni, una sofferenza a livello di
equilibri finanziari", ha concluso.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA