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Sciopero commercio, 'per contratto in piazza anche il 25 aprile'

Sciopero commercio, 'per contratto in piazza anche il 25 aprile'

Cgil-Cisl-Uil contro Federdistribuzione in tutta Italia

CAGLIARI, 30 marzo 2024, 12:53

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Hanno incrociato le braccia proprio alla vigilia della Pasqua ma la lotta per il rinnovo del contratto con Federdistribuzione non si fermerà oggi. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs lanciano da Cagliari, dove c'è stato un flash mob davanti alla prefettura, la mobilitazione nazionale che alla vigilia di Pasqua ha visto i lavoratori in piazza in tutti capoluoghi di regione d'Italia: "intanto abbiamo chiesto ai lavoratori di non dare la disponibilità per il giorno di Pasqua e quello di Pasquetta - fanno sapere i sindacati - poi la lotta continuerà finché non ci sarà un nuovo tavolo di trattative. Se necessario chiameremo nuovamente all'astensione dal lavoro il 25 aprile".
    Dopo l'accordo ritenuto soddisfacente siglato con Confcommercio e Confesercenti, c'è stata la rottura della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale della distribuzione moderna organizzata per le imprese associate a Federdistribuzione. Da qui la protesta.
    "Tantissimi supermercati hanno dovuto chiudere: c'è un'adesione importante con punte del 90% e 100% - ha detto Nella Milazzo della Filcams - è un segnale molto importante che Federdistribuzione dovrebbe cogliere. In cambio di un riconoscimento economico di 240 euro lordi mensili vogliono togliere i diritti e questo non è pensabile" "Federdistribuzione è stata l'unica associazione datoriale di questo comparto che non ha voluto firmare. Spera di avere delle condizioni migliori per la Dmo ma peggiorative per i lavoratori, che significa più flessibilità, e differenti dagli altri che operano nelle aziende firmatarie del rinnovo - ha spiegato Giuseppe Atzori della Fisascat Cisl - Adesso loro hanno riconosciuto 70 euro che sarebbe l'equivalente della prima tranche del precedente rinnovo contrattuale però è una loro iniziativa che non è supportata da nessun tipo di accordo".
    Secondo Cristiano Ardau (Uiltucs), "è vergognoso è che i lavoratori di un supermercato abbiano condizioni peggiori di loro colleghi che fanno lo stesso identico mestiere di un supermercato aderente ad altre associazioni: è anche una questione etica. E' inaccettabile".
   

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