Non ha interrotto la partita
Inter-Napoli per l'offesa subita per "tutti i disagi che avrebbe
comportato agli spettatori che stavano assistendo al match, e
confidando che il mio atteggiamento sarebbe stato rispettato e
preso, forse, ad esempio. Probabilmente, dopo questa decisione,
chi si troverà nella mia situazione agirà in modo ben diverso
per tutelarsi e cercare di porre un freno alla vergogna del
razzismo che, purtroppo, fatica a scomparire". Lo afferma Juan
Jesus, sul sito ufficiale del Napoli, dopo la decisione del
giudice sportivo di non infliggere alcuna pena ad Acerbi.
Il 32nne brasiliano, che gioca in serie A dal gennaio 2012
acquistato dall'Inter, ha sottolineato oggi di non sentirsi "in
alcun modo tutelato da questa decisione che si affanna tra il
dover ammettere che 'è stata raggiunta sicuramente la prova
dell'offesa' e il sostenere che non vi sarebbe la certezza del
suo carattere discriminatorio che, sempre secondo la decisione,
solo io e 'in buona fede' avrei percepito. Non capisco, davvero,
in che modo la frase 'vai via nero, sei solo un negro...' possa
essere certamente offensiva, ma non discriminatoria. Non
comprendo, infatti, perché mai agitarsi tanto quella sera se
davvero fosse stata una 'semplice offesa' rispetto alla quale lo
stesso Acerbi si è sentito in dovere di scusarsi, l'arbitro ha
ritenuto di dover informare la var, la partita è stata
interrotta per oltre un minuto ed i suoi compagni di squadra si
sono affannati nel volermi parlare. Non riesco a spiegarmi
perché mai, solo il giorno dopo e in ritiro con la Nazionale,
Acerbi abbia iniziato una inversione di rotta sulla versione dei
fatti e non abbia, invece, subito negato, appena finita la
partita, quanto era in realtà avvenuto".
"Non mi aspettavo un finale di questo genere che temo, ma
spero di sbagliarmi - conclude - potrebbe costituire un grave
precedente per giustificare a posteriori certi comportamenti.
Spero sinceramente che questa, per me, triste vicenda possa
aiutare tutto il mondo del calcio a riflettere su un tema così
grave ed urgente".
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