Attimi di normalità spazzati via in
un momento. Il rumore, 'come fosse un terremoto', poi
l'esplosione, le urla dei cinque nipoti che stavano giocando sul
balcone e la porta di casa che vola letteralmente via. E' il
racconto di un'operatrice di Save the Children dei terribili
istanti ieri delle due devastanti deflagrazioni a Beirut.
"Avevo appena lasciato l'ufficio, sono tornata a casa e pensavo
alle tante cose che ancora avevo da fare. I miei cinque nipoti
stavano giocando sul balcone come in un giorno qualsiasi. Poi ho
sentito un rumore, un boato, come se fosse un terremoto. Eravamo
terrorizzati, i bambini urlavano, mia sorella voleva scappare ma
la porta di casa è letteralmente volata via", dice Nour Wahid,
una 26enne che da cinque anni lavora in Save the Children e si
occupa soprattutto delle attività di sostegno ai bambini siriani
rifugiati nel Paese.
"Sentivamo la gente urlare, sentivamo grida venire da lontano.
Poi è arrivata la seconda esplosione, quella devastante. E'
venuto giù tutto, le finestre si frantumavano, attorno a noi
edifici completamente distrutti. Per strada tantissime persone
stese a terra, feriti. Grida e spavento ovunque. Anche la nostra
casa è stata fortemente danneggiata e ora neanche noi sappiamo
dove andare".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA