Era ad alto contenuto di grassi
animali l'ultimo pasto di Ötzi, la mummia del Similaun:
un'alimentazione molto calorica adatta all'ambiente di alta
montagna. A rivelarlo è uno studio compiuto dagli esperti di
mummie di Eurac Research pubblicato sulla rivista scientifica
"Current Biology".
I ricercatori hanno individuato numerose biomolecole come
proteine, grassi e carboidrati, risalendo alla loro origine ed
hanno potuto ricostruire per la prima volta un pasto dell'età
del Rame. Le analisi hanno confermato che si tratta di grasso di
origine animale, in particolare del tessuto adiposo dello
stambecco. Dalle striature nella fibra della carne, i
ricercatori hanno dedotto che si trattava di un muscolo,
essiccato all'aria e leggermente riscaldato, probabilmente per
farlo conservare meglio.
Per quanto riguarda il contenuto vegetale nello stomaco
dell'"Iceman", i ricercatori hanno individuato il farro
monococco, non macinato e tracce di felce aquilina, una pianta
tossica, forse usata come medicamento.
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