"All'indomani della Giornata
internazionale per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro
e alla vigilia del Primo maggio, Festa dei lavoratori, occorre
interrogarci su cosa ha fatto l'Umbria sul fronte della
sicurezza nei luoghi di lavoro, alla luce dei dati impietosi
della nostra regione quanto a infortuni e morti sul lavoro": lo
afferma in una sua nota la capogruppo del Partito democratico in
Consiglio regionale, Simona Meloni, che ha presentato una
interrogazione sul tema per conoscere "quali iniziative siano
state messe in atto, anche in relazione alle 18 proposte
presentate da Cgil, Cisl e Uil sul tema".
"Nel 2023 - sottolinea Simona Meloni - sono stati 1.041 gli
incidenti mortali, tre morti al giorno. Le denunce per
infortunio sono state 585mila. Tra gli incidenti mortali
diminuiscono quelli in itinere ma aumentano quelli avvenuti in
occasione di lavoro. Il rapporto annuale Inail relativo al 2022
dice che in Umbria le denunce per infortunio sono state 10.715
di cui 23 con esito mortale. Questo ci interroga su alcuni
elementi: esiste una relazione diretta fra precarietà, mancata
formazione e insicurezza sul lavoro che determina per i
lavoratori l'impossibilità di ricevere un'adeguata formazione
sulla sicurezza a causa dell'intermittenza del rapporto di
lavoro. L'aumento di infortuni e di morti sul lavoro è spesso il
frutto di un processo di dequalificazione del lavoro, di
precariato, di attacco ai diritti dei lavoratori e delle
lavoratrici e quindi anche al loro diritto a lavorare in
sicurezza".
"Occorre dedicare - aggiunge Meloni - una particolare
attenzione anche ai temi dell'invecchiamento attivo dato il gran
numero di lavoratori anziani esposti ai rischi di infortunio per
affaticamento, visto che in quasi tutte le imprese sono ormai
aumentati i carichi di lavoro e la velocità di realizzazione,
con una riduzione ormai generalizzata delle pause lavorative".
"La scarsa frequenza di controlli nei luoghi di lavoro -
continua Meloni - rappresenta un problema concreto e non
rinviabile. Serve un potenziamento dunque degli organici
preposti a queste funzioni. Per sbloccare un impasse non più
rinviabile, i sindacati hanno stipulato un 'Patto per la salute,
sicurezza e ambiente nei luoghi di lavoro dell'Umbria' con 18
proposte sulle quali chiedono un confronto alle Istituzioni,
dalla Giunta regionale all'Anci, passando per la Provincia di
Perugia, la Prefettura, la questura, l'Inail, Inps, Dtl, vigili
del fuoco per sottoscrivere un patto per sconfiggere il fenomeno
e che aspetta risposte. Da parte delle altre Regioni ci sono
delle buone prassi che andrebbero replicate. In Emilia Romagna
la Regione ha investito ingenti risorse per la realizzazione di
60 progetti di cui la metà elaborati dalle Asl per la
prevenzione e la sicurezza che vanno nella direzione del
rafforzamento della vigilanza e la creazione di un portale. La
Toscana ha varato un Osservatorio online, un sistema informativo
regionale per la prevenzione dei danni da lavoro utilizzabile
online e consultabile per elaborazioni personalizzate".
Dunque serve che "la Giunta regionale - conclude Meloni - si
esprima in maniera chiara, dicendo se ha preso in
considerazione, sulla base delle sollecitazioni dei sindacati,
di istituire a livello regionale un osservatorio dove poter
consultare online i dati relativi agli infortuni e alle malattie
professionali. Serve un chiaro impegno con tutti i soggetti che
operano nel campo della sicurezza nei luoghi di lavoro
promuovendo sinergie per assicurare a tutti condizioni di
salubrità e sicurezza. Serve un fondo di investimento regionale
e serve anche un coordinamento istituzionale permanente, per
realizzare programmi di lavoro congiunti".
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