ROMA, Dec 28 (ANSA) -
(ANSA)- ROMA, 28 DIC- Nell'inverno 2013 violente tempeste atlantiche hanno devastato le coste britanniche. Tutte le cabine sono andate distrutte dalle mareggiate, e i residui di molti anni di produzione incontrollata di oggetti in plastica e l'uso sconsiderato della stessa sono stati risputati dal mare sulla spiaggia. Martin Dorey, ecologista e attivista, come racconta nel volume "Basta scuse sui rifiuti!Perché dovete ridurre i vostri rifiuti e perché dovete farlo adesso", per Aboca edizioni, ha in quell'occasione preso un sacchetto e riempito di immondizia, poi ne ha riempito un altro e un altro ancora. Ha scattato una serie di fotografie e le ha postate su Instagram usando un nuovo hashtag, #2minutebeachclean, sperando che qualcuno le vedesse e facesse la stessa cosa. E qualcuno l'ha fatto davvero. È nato così il movimento #2minutebeachclean, con l'idea di di prendere due minuti della giornata per migliorare in generale l'ambiente in cui si vive, non solo la spiaggia. A sei anni dal lancio, il movimento #2minutebeachclean è diventato un fenomeno globale e "social", con più di 123.000 post su Instagram che citano l'hashtag. Gli attivisti oltremanica possono contare inoltre su una rete fisica di oltre 800 postazioni #2minutebeachclean, #2minutelitterpick e #2minutestreetclean (diffuse tra Regno Unito e Irlanda), da cui il pubblico può prendere in prestito bastoni raccogli-immondizia e sacchetti che rendono più semplice la raccolta dei rifiuti.
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Aboca