"La pandemia da Covid-19 è stata drammatica per gli anziani. Il lockdown ha creato patologie depressive e organiche ma soprattutto ha ampliato le grandi difficoltà dell'anziano, cioè la mancanza di socialità e l'isolamento". Lo ha detto Ettore Bologna, responsabile scientifico della Fondazione Ferrero, sottolineando come l'attività della Fondazione in favore degli ex dipendenti anziani e il contributo dato alla ricerca possano diventare un modello da prendere come esempio.
"I benefici dell'invecchiamento attivo - ha rimarcato Bologna - sono molteplici. L'anziano non deve rimanere isolato, deve avere una vita sociale, fare attività fisica, e anche essere sottoposto a un monitoraggio di carattere medico. Ma la medicina non è l'argomento principale per invecchiare bene: contano moltissimo la socialità e il movimento".
"Dal 2013 - ha spiegato - la Fondazione Ferrero ha cominciato a pensare all'importanza di organizzare convegni, incontri, simposi e conferenze sull'invecchiamento e in particolare sull'invecchiamento attivo e in salute, che è l'aspetto per noi più importante. Da sempre ci siamo occupati della qualità di vita nell'anziano e continueremo a farlo, sia per i nostri anziani del gruppo Ferrero, sia cercando di esportare questo modello per dare risposte alle problematiche dell'invecchiamento".
In collaborazione con:
Ferrero Spa