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Papa ai nuovi cardinali, "basta corruzione nella Chiesa"

"La porpora è il colore del sangue, non un segno di distinzione"

    Nel settimo Concistoro del pontificato, in cui - in una cerimonia in forma ridotta per le restrizioni anti-Covid - crea 13 nuovi cardinali, di cui nove 'elettori' in caso di Conclave, papa Francesco richiama ancora gli uomini di Chiesa a rifuggire ogni genere di "corruzione". E ricorda che la porpora non è un segno di "distinzione", di "eminenza", ma è il "colore del sangue", quello che mantiene costantemente sulla strada al seguito di Cristo.

    "Cari Fratelli, tutti noi vogliamo bene a Gesù, tutti vogliamo seguirlo, ma dobbiamo essere sempre vigilanti per rimanere 'sulla sua strada' - dice il Pontefice nell'omelia -. Perché con i piedi, con il corpo possiamo essere con Lui, ma il nostro cuore può essere lontano, e portarci 'fuori strada'. Pensiamo a tanti generi di corruzione nella vita sacerdotale".

    "Così, ad esempio - prosegue -, il rosso porpora dell'abito cardinalizio, che è il colore del sangue, può diventare, per lo spirito mondano, quello di una eminente distinzione. E tu non sarai più il pastore, vicino al popolo: sentirai solo di essere soltanto 'l'eminenza'. Quando tu sentirai quello, sarai fuori strada".

    Commentando il Vangelo il Papa spiega che la strada "è l'ambiente in cui sempre si svolge il cammino della Chiesa: la strada della vita, della storia, che è storia di salvezza nella misura in cui è fatta con Cristo, orientata al suo Mistero pasquale". E punta il dito contro "un'altra strada", quella "di chi, magari senza nemmeno rendersene conto, 'usa' il Signore per promuovere sé stesso; di chi - come dice San Paolo - cerca i propri interessi e non quelli di Cristo". E ciò significa essere "fuori strada". "Conversione è proprio questo - aggiunge -: da fuori strada, andare sulla strada di Dio".

    Il Concistoro, per la prima volta all'Altare della Cattedra della Basilica vaticana, proprio per l'emergenza-Covid vede assenti due dei nuovi porporati - Cornelius Sim, primo cardinale del Brunei, e Jose F. Advincula, arcivescovo di Capiz (Filippine) - che riceveranno la berretta e l'anello in seguito.

    Solo qualche decina i membri del Sacro Collegio presenti, mentre gli altri, impossibilitati a raggiungere Roma, partecipano al rito da remoto. Durante la cerimonia viene omesso il tradizionale "abbraccio di pace" fra i cardinali, e sono ugualmente cancellate le successive "visite di cortesia" alle nuove porpore. Infine, limitatissima la partecipazione di fedeli, non più di 100, quindi solo coloro che accompagnano i nuovi cardinali.

    Al termine della celebrazione, il Papa e gli 11 neo-porporati presenti vanno all'ex monastero 'Mater Ecclesiae' in visita al Papa emerito Benedetto XVI, che impartisce la sua benedizione.

    Da oggi, con l'imposizione della berretta, la consegna dell'anello e l'assegnazione del Titolo o Diaconia di una parrocchia romana, oltre a Sim e Advincula entrano nel Sacro Collegio, da 'elettori', i tre italiani Marcello Semeraro, prefetto per le cause dei santi; Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino; Mauro Gambetti, già custode del Sacro Convento di Assisi; poi il maltese Mario Grech, segretario generale del Sinodo; Antoine Kambanda, primo cardinale del Ruanda; Wilton Daniel Gregory, arcivescovo di Washington e primo cardinale afroamericano; Celestino Aós Braco, arcivescovo di Santiago del Cile.

    Ad essi si aggiungono i quattro ultra-ottantenni: anche qui tre italiani, il nunzio e delegato papale all'Ordine di Malta, Silvano Maria Tomasi, il predicatore pontificio Raniero Cantalamessa; il parroco del Divino Amore ed ex direttore della Caritas di Roma, Enrico Feroci; oltre al messicano Felipe Arizmendi Esquivel, vescovo emerito di San Cristóbal de Las Casas.

    Il Collegio cardinalizio conta ora 229 cardinali, di cui 128 elettori in un eventuale Conclave e 101 non elettori. Nei suoi sette Concistori, papa Bergoglio ha creato in tutto 101 cardinali (79 elettori e 22 non elettori).

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