“TAXI 2.0” è il progetto che il DAD-Dipartimento Architettura e Design dell’Università di Genova ha realizzato insieme alla BUCT-Bejing University of Chemical Technology. Si tratta di un double degree program, avviato nel 2017, che consente l'ottenimento del doppio titolo di laurea italiano e cinese e che ha coinvolto studentesse e studenti di entrambi gli atenei. È stata un'esperienza nella quale gruppi eterogenei hanno potuto conoscersi, imparare ed affrontare una sfida globale trovando idee e soluzioni. Il laboratorio era dedicato ad immaginare i taxi del futuro per le due città. Genova e Pechino, infatti, sono realtà dalle dimensioni diverse ma accomunate da centri storici molto antichi, apprezzati e  vissuti le cui esigenze di smart mobility sono piuttosto simili.

I lavori finali sono stati presentati ufficialmente questa mattina nell’aula “Edoardo Benvenuto” della facoltà di Architettura. All’evento, svoltosi in presenza e anche da remoto con la Cina, sono intervenuti il sindaco Marco Bucci, il rettore dell'Università di Genova Federico Delfino, il prorettore all'internazionalizzazione Fulvio Mastrogiovanni, il direttore del Dipartimento Architettura e Design Niccolò Casiddu ed il professore di Disegno Industriale Massimo Musio Sale.

«È una giornata molto importante per i ragazzi - commenta il sindaco Marco Bucci - e sono contento di poter scoprire i risultati del loro lavoro. La mobilità sostenibile è un tema centrale per l'amministrazione della nostra città, così come lo è per Pechino che ha partecipato a questo progetto. Sostenibilità e digitalizzazione sono i punti focali del laboratorio di design "Taxi 2.0", elementi fondamentali anche per il futuro di Genova. È importante ascoltare le idee e i progetti dei ragazzi perché da qui possono nascere nuove interessanti opportunità di crescita».

«Sono orgoglioso che l’Università di Genova prosegua il percorso di condivisione con la Bejing University of Chemical Technology, un rapporto che desideriamo irrobustire ulteriormente – dichiara Federico Delfino, rettore dell’Università di Genova –. Questo programma di double degree in inglese è un bell’esempio di collaborazione internazionale, un’esperienza veramente importante. Tra Genova e Pechino esistono tratti simili e una storia antica da raccontare. Oggi le nuove tecnologie possono essere messe a sistema per città sempre più sostenibili, orientate all’inclusione e ai giovani. Credo che il corso di Design Industriale per gli studenti sia avvincente, libera la loro creatività stimolandoli a rappresentare la bellezza ed a creare soluzioni innovative nell’ambito della mobilità sostenibile e della trasformazione urbana inclusiva».

Le attività del laboratorio Subject Design Lab per immaginare i taxi del futuro erano iniziate lo scorso 27 dicembre.

«A causa della pandemia gli studenti hanno lavorato a distanza. Nonostante le difficoltà oggettive e la provenienza da culture diverse, però, i risultati finali sono stati di rilievo dimostrando che collaborazione e studi comuni possono dare risposte molto interessanti per affrontare il momento contemporaneo – spiega Niccolò Casiddu, direttore del Dipartimento Architettura e Design –. Il compito del laboratorio era progettare un mini taxi elettrico contestualizzandolo nell’area genovese e in quella di Pechino prestando particolare attenzione ai temi della sostenibilità, della transizione digitale e dell’uso dei nuovi strumenti. I modi e i metodi con i quali sono stati declinati i vari aspetti si sono dimostrati efficaci anche rispetto alle normative sanitarie ed all’utilizzo del tempo di trasporto per svolgere attività e godere delle città durante gli spostamenti».