Il presidente di Cassa Dottori Commercialisti Stefano Distilli © Ansa

(ANSA) - ROMA, 20 DIC - La crisi Covid 'risparmia' i dottori commercialisti italiani, il cui Prodotto interno lordo "si mantiene nel 'trend' e fa segnare un'ulteriore crescita, con un volume d'affari complessivo dichiarato dagli oltre 70.000 iscritti alla Cassa previdenziale di categoria (Cdc), "che sulla base delle dichiarazioni 2021 supera gli 8 miliardi di euro complessivi (+2,7% rispetto al 2020)". Lo fa sapere lo stesso Ente professionale, secondo cui "la teoria della professione anticiclica, più volte espressa nelle nostre analisi, trova conferma anche in questo particolare momento storico in cui, nonostante le difficoltà generate dalla pandemia, i redditi nel loro complesso non sembrano accusare flessioni", alla chiusura del termine per la presentazione delle dichiarazioni. "Da un'analisi statistica svolta sugli iscritti attivi alla Cdc (circa 67.000 coloro che hanno effettuato la dichiarazione, +1,5% rispetto al 2020 e il 33% di donne) il reddito medio si mostra ancora in crescita rispetto all'anno precedente, come già era avvenuto dal 2019 al 2020": quello degli iscritti attivi, si segnala, "fa registrare un incremento dello 0,8% (67.762 euro contro 67.249 delle dichiarazioni 2020), con una migliore performance delle donne che crescono quasi del doppio rispetto agli uomini (1,4% contro 0,8)". Quanto ai volumi Iva dichiarati dai professionisti, si riscontra nelle medie un aumento ancora superiore, in questo caso dell'1,2% (119.765 euro contro 118.332 del 2020), ma al contrario, rispetto ai redditi, sono gli uomini che crescono ad un valore più alto rispetto alle donne (rispettivamente + 1,4% e +0,9%). Se, però, la Cassa limitasse l'attenzione alla sola platea di coloro che hanno superato, per così dire, la fase di 'start up' e risultano aver effettuato la dichiarazione in entrambi gli anni (poco meno di 64.000 iscritti) si andrebbe "a certificare una crescita media dei due valori nettamente superiore; +3,6% per il reddito e +3,4% per il fatturato (69.932 nel 2021 contro 67.502 nel 2020 di Irpef; 123.802 nel 2021 contro 119.707 nel 2020 di Iva)", viene segnalato.
    Per il presidente della Cdc Stefano Distilli, le cifre, "che rappresentano una fotografia dell'andamento reddituale medio e una tenuta sostanziale della categoria dei dottori commercialisti di fronte all'emergenza pandemica non devono, però, farci dimenticare come persistano ampi divari, sia a livello geografico, sia per alcune classi specifiche come quella dei giovani professionisti e delle colleghe, per colmare i quali, la nostra Cassa, nel rispetto dei vincoli normativi e di risorse destinabili ai quali è sottoposta, rinnoverà il suo impegno tramite iniziative di welfare strategico a supporto della crescita professionale", conclude. (ANSA).