(ANSA) - ROMA, 24 NOV - Il provvedimento "contiene diversi
passi in avanti rispetto al quadro, del tutto inefficace, della
legislazione vigente. Al contempo, tuttavia, permangono ritrosie
incomprensibili nella prospettiva della piena tutela dei diritti
dei professionisti, si avallano distinzioni poco comprensibili
tra professioni regolamentate in forma ordinistica e professioni
non regolamentate, e si introducono strumenti operativi che
rischiano di essere perfino controproducenti, rispetto agli
obiettivi che si intende perseguire, con esiti paradossali e
punitivi per gli stessi professionisti che si vorrebbe, in
principio, tutelare". Questo il pensiero espresso da
Confprofessioni, rappresentata dal presidente Gateano Stella e
dal componente dell'organismo Andrea Dili, auditi oggi dalla
Commissione Giustizia del Senato sull'equo compenso per le
prestazioni professionali, evidenziando le "incomprensibili
previsioni di sanzioni disciplinari a carico del professionista
che sia parte di un rapporto contrattuale lesivo dell'equo
compenso. È, questo - si precisa - un approccio punitivo
inaccettabile, che lascia trasparire l'intento di ritorno ad un
mercato controllato e di reintroduzione di tariffe vincolanti".
(ANSA).