(di Silvia Lambertucci)
(ANSA) - ROMA, 19 NOV - Bellissima e sensuale, il corpo
statuario solo parzialmente coperto da un drappo dorato, la
regina Leda sembra incrociare languida lo sguardo di chi la
avvicina. Tra le gambe di lei, in una posa che non potrebbe
essere più esplicita, c'è il potente Zeus che per possederla si
è trasformato in un grande cigno bianco e che secondo il mito
insieme con il marito Tindaro, re di Sparta, diventerà il padre
dei suoi quattro figli, i gemelli Castore e Polluce, ma anche la
bella Elena, nel cui nome si scatenerà la guerra di Troia, e
Clitennestra, che diventerà la moglie del re Agamennone.
Prezioso e conturbante, è un grande affresco ritrovato sulla
parete di una piccola camera da letto, la nuova meraviglia
restituita da Pompei. Un ritratto di donna dalle fattezze
eccezionali, anticipa in esclusiva all'ANSA il direttore del
parco Massimo Osanna, "unico e interessante proprio per questa
sua particolare iconografia, così esplicita e sensuale", spiega,
un'immagine che nella cittadina romana, che pure quel mito
arrivato dalla Grecia lo conosceva bene, non si era mai vista.
"La fattura è di altissima qualità", sottolinea appassionato
l'archeologo, affidata a mani abilissime. E il modello di
riferimento sembra essere particolarmente colto, la Leda del
greco Timòteo, grande scultore del IV secolo avanti Cristo.
Archeologi e restauratori la stanno ripulendo in queste ore, ma
il miracolo ancora una volta è evidente, con la furia nera della
lava che ha risparmiato in gran parte i magnifici colori del
dipinto, lo sfondo rosso colore del vino, la gamma sapiente dei
rosa che rende esplosiva la bellezza della modella, la
gradazione di bianchi e cerulei del cigno, che la regina sembra
voler proteggere allo sguardo di chi entra sollevando insieme al
drappo d'oro una delle sue morbide braccia.
L'affresco, spiega Osanna, "è stato scoperto durante i lavori
di riprofilatura dei fronti di scavo", uno dei progetti
finanziati con fondi europei che si stanno portando avanti nella
Regio V della cittadella romana. Appartiene a una casa
affacciata sul lato orientale di via del Vesuvio, "in pratica
una parallela della Via dei Balconi". La stessa dimora, precisa,
nell'ingresso della quale l'estate scorsa era stata ritrovato un
Priapo nell'atto di pesarsi il fallo. Il Priapo decorava le
fauces della casa, ovvero l'entrata, mentre la piccola camera da
letto con il ritratto di Leda si trova all'interno, appena
oltrepassato il grande atrio.
Una casa certamente opulenta, piena di meraviglie e di decori
di grande impatto come questa splendida Leda sembra
testimoniare. Peccato che il proprietario di tanta magnificenza
non abbia ancora un nome. L'ipotesi più probabile, argomenta
Osanna, è quella di "un ricco commerciante, forse anche un ex
liberto ansioso di elevare il suo status sociale con il
riferimento a miti della cultura più alta".
Di più non è detto che si riesca a sapere. Proprio per le
esigenze di sicurezza del sito (i nuovi scavi nascono appunto
dalle opere di messa in sicurezza della cittadella) gli altri
ambienti di questa ricca dimora non potranno purtroppo essere
riportati alla luce. Tanto che per mettere in salvo e proteggere
i due splendidi affreschi, anticipa il direttore, "si valuterà
con i tecnici e con la direzione generale archeologia l'ipotesi
di rimuoverli e di spostarli in un luogo dove potranno essere
salvaguardati ed esposti al pubblico". Sottratta all'intimità
del suo cubicolo la splendida Leda potrebbe trovarsi costretta a
incontrare gli occhi di più di un visitatore. (ANSA).