(ANSA) - ALGHERO, 02 FEB - "L'industria croceristica mondiale
ha messo in campo ingenti risorse e si prepara a ripartire, il
territorio deve essere pronto". I tour operator del Nord Ovest
Sardegna vanno oltre la crisi prodotta dall'emergenza sanitaria
per voce di Andrea Oliva, titolare dell'Agenzia Marittima Oliva
di Alghero, operativa da oltre sessant'anni, che trae spunto dal
dibattito in atto sullo sviluppo del porto cittadino per
ampliare il ragionamento e lanciare il guanto di sfida.
"Ad Alghero approdano navi da crociera da sessant'anni, oggi è
il terzo scalo sardo dopo Cagliari e Olbia e il 90% delle navi
che approdano qui sono di piccola/media stazza e di lusso, con
una clientela alto spendente", premette. "La città può diventare
un port of call - aggiunge - Ma serve una visione di sistema,
un piano strategico territoriale. Occorre coinvolgere i player
territoriali del Nord Ovest, mappare le esigenze dei viaggiatori
e individuare le migliori offerte turistiche", è l'idea che
mette sul tavolo.
Preliminarmente, il porto deve fare un salto di qualità, spesso
ipotizzato e mai realizzato: negli ultimi anni si sono fatte
ipotesi in project financing, ma sono rimaste nei cassetti.
Ragionando su base territoriale, Oliva vede Porto Torres come lo
scalo ideale per "aumentare e dare continuità all'attracco di
grandi navi e diventare punto di partenza per escursioni
nell'isola", mentre ad Alghero "la banchina del molo di
sopraflutto potrebbe diventare ottima per ormeggiare navi di
medio e piccolo tonnellaggio, grandi yacht e pescherecci che
gravitano nel Mediterraneo occidentale e devono sbarcare il
prodotto in un porto italiano collegato coi grandi mercati".
Il tour operator chiede infine "scelte e decisioni coraggiose
per individuare nuove aree per l'assistenza alla nautica da
diporto, con molti armatori stranieri che potrebbero scegliere
Alghero anziché altri porti del Mediterraneo e del Tirreno, a
vantaggio dell'economia del territorio". (ANSA).