(di Fausto Gasparoni)
(ANSA) - ROMA, 08 DIC - E' ancora notte, alle 6.00, quando
papa Francesco lascia il Vaticano e si reca con l'usuale
utilitaria verso Piazza di Spagna e l'attigua piazza Mignanelli
per rendere omaggio alla Madonna nel giorno dell'Immacolata
Concezione. Una tradizione che non ha voluto disattendere ma
che, per evitare assembramenti e rischi di contagi Covid, ha
scelto di fare a quest'ora e in solitudine e non nel pomeriggio.
Lo aveva già fatto lo scorso anno, ma un'ora più tardi, alle
7.00. In piazza ci sono solo i vigili del fuoco e qualche
negoziante.
Il Pontefice si trattiene a pregare in silenzio e in privato
sotto la colonna dell'Immacolata, dove depone un cesto di rose
bianche che i pompieri mettono ai piedi del monumento. E il suo
pensiero va alle grandi crisi odierne: la pandemia, le guerre,
il riscaldamento globale e, non ultime, le barriere
anti-migranti ai confini dell'Europa, contro le quali chiede una
vera e propria "conversione" che "sciolga il cuore di pietra" di
chi respinge i disperati, tra cui i bambini, in cerca di
rifugio.
E' la Sala stampa vaticana a comunicare che il Papa "si è
fermato in preghiera, chiedendo a Maria il miracolo della cura,
per i tanti malati; della guarigione, per i popoli che soffrono
duramente per le guerre e la crisi climatica; e della
conversione, perché sciolga il cuore di pietra di chi innalza
muri per allontanare da sé il dolore degli altri".
Dopo aver lasciato Piazza di Spagna - mentre i vigili del
fuoco, come avviene dal 1923, portato i fiori dono del Pontefice
in cima al monumento dedicato all'immacolata -, papa Francesco
si reca anche alla Basilica di Santa Maria Maggiore, dove
continua la sua preghiera davanti all'icona di Maria 'Salus
Populi Romani'. Poco dopo le 7.00 fa ritorno in Vaticano. Sempre
la Sala stampa della Santa Sede aveva riferito nei giorni scorsi
che, per evitare assembramenti, e il conseguente rischio di
contagio da Covid-19, invece del consueto omaggio pubblico
all'Immacolata, anche in questo 8 dicembre il Papa avrebbe
compiuto "un atto di devozione privato, pregando la Madonna
perché protegga i romani, la città in cui vivono e i malati che
necessitano della sua materna protezione ovunque nel mondo".
All'Angelus di mezzogiorno, poi, mentre su Piazza San Pietro
comincia a scendere una leggera pioggia, Francesco ripercorre
con i fedeli le tappe del viaggio appena compiuto a Cipro e in
Grecia, e torna ancora una volta sulla questione che in questo
momento gli sta particolarmente a cuore, le sofferenze di
migranti e rifugiati e la necessità che in Occidente si superi
l'indifferenza nei loro confronti.
"Ripeto che davanti alla storia, davanti ai volti di chi
emigra, non possiamo tacere, non possiamo girarci dall'altra
parte", afferma. "A Cipro, come a Lesbo - ricorda -, ho potuto
guardare negli occhi questa sofferenza". "Per favore - prosegue
il Papa -, guardiamo negli occhi gli scartati che incontriamo.
Lasciamoci provocare dai visi dei bambini, figli di migranti
disperati. Lasciamoci scavare dentro dalla loro sofferenza per
reagire alla nostra indifferenza. Guardiamo i loro volti per
risvegliarci dal sonno dell'abitudine!".
Intanto, proprio sulla visita del Pontefice a Lesbo, da
Bruxelles arrivano apprezzamenti della Commissione europea. "Io
ero lì insieme a Sua Santità, che molto chiaramente ha
riconosciuto un miglioramento significativo della situazione sul
campo rispetto alla sua prima visita a Lesbo, nel 2016, quando
oltre 15 mila persone vivevano nella giungla antigienica a
Moria", dice il vice presidente della Commissione Ue, il greco
Margaritis Schinas. "Ora - aggiunge - ci sono meno di duemila
persone in nuove strutture ancora in corso di realizzazione".
(ANSA).