(ANSA) - CITTA DEL VATICANO, 16 GEN - Le mosse per un pre-conclave sarebbero già in corso con le differenti 'anime' della Chiesa che si interrogano, e forse confrontano, sul dopo-Bergoglio. Ne parla il libro "Cosa resta del papato" del giornalista Francesco Antonio Grana (Edizioni Terra Santa).
"Seguendo on attenzione alcuni eminenti cardinali elettori, che per età possono ancora sperare di entrare nella Cappella Sistina, sembra che sia già iniziata la partita per la successione di Francesco", scrive l'autore. Niente di nuovo, comunque, sotto il sole. Perché, come fa notare Grana, anche con Giovanni Paolo II l'aria di conclave si respirava già in tutto il decennio prima della effettiva successione del 2005.
Certo, da allora, molte sono le novità sul tappeto, non ultima la 'rinuncia' di Benedetto XVI che ha impresso una svolta nella Chiesa. E se Papa Francesco in questo momento non pensa alle dimissioni ("Non mi è mai passato per la testa", ha detto in una recente intervista dopo i rumors che erano seguiti al suo intervento al colon della scorsa estate) più volte ha detto che in linea teorica la scelta di Ratzinger potrà essere seguita nel futuro. Nel 2014, nella conferenza stampa in volo nel viaggio di ritorno dalla Corea del Sud, aveva detto: "Penso che il Papa emerito non sia un'eccezione" e nel caso in cui ci sia un impedimento a proseguire, o legato alla salute oppure all'età, "farei lo stesso, pregherò molto, ma farei lo stesso".
Al di là di tutto "il papato gode di ottima salute", si sottolinea nel libro. Lo dimostra il fatto che la voce del Papa, durante questa pandemia, si è rivelata "indispensabile" e "punto di riferimento nel panorama mondiale, sia per i cattolici, per i cristiani, sia per coloro che hanno altre fedi, ma anche per chi non crede. Una voce espressione di un'autorevolezza mondiale che ha pochi uguali al mondo".
E anche l'istituzione stessa del papato resta "il punto cardine non solo dell'edificio ecclesiale ma dell'intera comunità mondiale. Il papato, e Francesco lo dimostra nel suo ministero, è più vivo e attuale che mai".
Nel libro si ricorda anche un aneddoto legato alle dimissioni di Papa Ratzinger. Prima dell'annuncio, erano a conoscenza della decisione pochissimi stretti collaboratori. Ma Benedetto XVI lo aveva detto anche all'allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che successivamente ha raccontato: "L'episodio più straordinario fu quello dell'incontro precedente il concerto del 4 febbraio 2013, nel quale Benedetto XVI mi annunciò riservatamente la decisione di dimettersi dalla sua altissima dignità e responsabilità. E al mio istintivo moto di stupore ('ma non è mai successo"), egli rispose semplicemente come molte cose stessero succedendo che non erano mai accadute prima in molteplici sfere. E poi naturalmente mi disse del suo affaticamento e quindi della vera e propria impossibilità per lui di continuare. Provai sentimenti di grande ammirazione e solidarietà nei suoi confronti". (ANSA).