(ANSA) - ROMA, 05 MAG - Dalla proposta di legge sulle
concessioni demaniali marittime sono escluse la cantieristica e
nautica da diporto e "questa dimenticanza mette a rischio
centinaia di piccole imprese con sbocco diretto sul mare o sulle
acque interne". E' la "grave lacuna" fatta presente dalla Cna
alle Commissioni parlamentari riunite Finanze e Attività
produttive. E' un settore, si legge in una nota, del quale
l'Italia "detiene saldamente la leadership mondiale, che vale
circa 10 miliardi di euro di valore aggiunto e conta oltre
180mila addetti".
"E' indispensabile correre ai ripari in tempi rapidi, - per
la Cna -inserendo nel Ddl governativo, come già chiesto dalle
Regioni in una recente audizione, i necessari correttivi". In
vista del riordino dell'intera normativa la Cna chiede, quindi,
di inserire nel Ddl un "considerevole periodo transitorio ai
concessionari dei cantieri che, sulla base del principio del
legittimo affidamento, hanno sostenuto rilevanti investimenti".
"Non è più rinviabile, infine - aggiunge l'associazione - la
revisione della normativa sui canoni concessori, definendo in
modo certo la misura degli stessi sulla base della tipologia di
attività".(ANSA).