(ANSA) - CROTONE, 10 APR -"L'emergenza Covid-19 sta causando
il collasso del sistema socioeconomico provinciale e le attuali
misure individuate dal Governo non sono in alcun modo
sufficienti a fronteggiare la crisi". E' quanto afferma, in una
nota, il presidente della Camera di commercio di Crotone Alfio
Pugliese.
"Dall'inizio dell'emergenza - prosegue Pugliese - la Camera
di commercio di Crotone ha più volte evidenziato la necessità di
intervenire a sostegno delle imprese, soprattutto con
riferimento ad un sistema socioeconomico già fragile come il
nostro. Lo abbiamo ribadito sia pubblicamente che presso i
tavoli istituzionali attivati, rappresentando le istanze delle
imprese e delle associazioni di categoria. Abbiamo finanche
chiesto ai comuni l'attivazione di una task-force, avente come
capofila il Comune di Crotone, finalizzata a programmare
congiuntamente le azioni da mettere in campo per rispondere
all'emergenza".
"Tuttavia, al momento non possiamo che constatare che le
misure messe in campo a livello nazionale per sostenere le
imprese - sostiene ancora il presidente dell'ente camerale
crotonese - non sono assolutamente adeguate allo scopo. Ciò
significa destinare alla chiusura la maggior parte delle imprese
provinciali dei settori interessati dal blocco delle attività,
con conseguenze economiche inimmaginabili anche in
considerazione della ulteriore perdita di posti di lavoro. Le
misure messe in campo con il decreto liquidità difficilmente
aiuteranno le imprese, poiché basate su procedure bancarie che
ne limitato l'applicazione, in particolare alle aziende che al
momento hanno delle segnalazioni dovute al periodo di crisi sul
nostro territorio. E' necessario ed urgente individuare
strumenti normativi eccezionali in deroga a regolamenti bancari
attuali o, ancora meglio, consentire finanziamenti diretti alle
imprese, in particolar modo alle micro, piccole e medie
imprese".
"Tanti imprenditori che hanno investito tutte le risorse di
una vita nelle loro aziende - conclude Pugliese - non si
rassegneranno a vederle crollare nel giro di pochi mesi per
cause non imputabili a loro, con conseguente distruzione di
tante famiglie pertanto, per la mancanza di liquidità, si
configura anche un allarme sociale legato ad eventuali azioni
sovversive: si rischia una vera e propria rivolta delle partite
Iva".(ANSA).