CAGLIARI - Ricerca, sviluppo tecnologico, automazione, efficienza energetica, ambiente: nel 1996 sono già aspetti chiave nel profilo di Saras, la più importante e complessa raffineria del Mediterraneo. Tanto da meritare uno sforzo ulteriore, un nuovo investimento del gruppo, che vent'anni fa dà vita al suo spin-off tecnologico: Sartec (Saras Ricerche e Tecnologie). Saras mette da subito la sua controllata nelle mani di menti giovani: ingegneri, chimici, fisici e informatici appena usciti dall'università.
In Sartec - oggi ha un team di 150 tra professionisti, specialisti e project manager - lavorano da subito due o tre senior, forti dell'esperienza in raffineria, per il resto si punta sulla voglia di mettersi in gioco e innovare. Col vantaggio di una grande palestra a portata di mano. Ovvero, la raffineria Sarlux (controllata di Saras) grazie alla quale il personale di Sartec è in grado di trasferire il know how acquisito sul campo ad altri soggetti sul mercato. In questo modo potrebbe cogliere le opportunità sul mercato italiano e non solo: Romania, Iran, Cina, Russia, Arabia Saudita. Tra i clienti figurano nomi come Saipem, Syndial, Tamoil, Enel, Eni, Hitachi.
Tra le poche in Sardegna, Sartec possiede la certificazione Esco (Energy Service Company), che le consente di attivare la compravendita dei titoli di efficienza energetica. In tema di efficientamento, per la raffineria di Sarroch ha sviluppato un "dashboard", in collaborazione con Accenture: un'applicazione che consente agli operatori di monitorare, attraverso una schermata del pc, l'andamento degli impianti in scala temporale molto ridotta, così da capire quando una macchina consuma più di quanto dovrebbe. Una delle sue aree di sviluppo è la competenza acquisita nel campo dell'automazione, delle nuove tecnologie digitali e delle possibilità offerte da Industria 4.0. Lo fa grazie all'utilizzo dei big data e data analytics.
Tra i progetti in corso, lo sviluppo di due applicazioni molto importanti: la manutenzione "predittiva" e la ottimizzazione dei bilanci di materia. E task force dedicate a sviluppare i progetti di Industria 4.0. Anche nel campo del digitale il ruolo della palestra-raffineria è fondamentale. Un esempio su tutti: il progetto della sala controllo di Sarlux, "vero e proprio stato dell'arte delle sale controllo tra il 2000 e il 2010, un lavoro che ha dato visibilità enorme a Sartec, tanto da meritarsi una committenza da parte di un colosso come Hitachi", spiega uno degli ingegneri chimici che l'ha progettata, Gianfranco Porru.
Capitolo ambiente. Sartec ha competenza sugli iter autorizzativi (Permitting) - come Aia (Autorizzazione integrata ambientale) e Via (Valutazione impatto ambientale) che consentono alle aziende di esercire - sulle bonifiche "on site" e "in situ"; dispone di una tecnologia innovativa in grado di monitorare che la temperatura minima di combustione della torcia sia sufficiente a degradare tutti i composti potenzialmente nocivi. E, tra le poche in Italia, sta sviluppando un progetto di monitoraggio degli odori. Questo è ciò che Sartec fa progettando, sviluppando e fornendo all'industria e sul mercato soluzioni operative con l'obiettivo di offrire al cliente un approccio integrato all'insegna dell'economicità delle risorse. Dove "eco" rappresenta l'aspetto economico e nello stesso tempo ecologico dell'offerta.
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