Dal periodo di contagiosità a chi deve fare il vaccino, ecco cinque cose da sapere sull'influenza tratte dal sito del ministero della Salute.
CONTAGIOSA - I pazienti affetti da influenza sono già contagiosi durante il periodo d'incubazione, prima della manifestazione dei sintomi. Una persona adulta può trasmettere il virus da tre a sette giorni dopo l'inizio della malattia. I bambini invece sono contagiosi più a lungo.
COMPLICANZE - Le complicanze dell'influenza vanno dalle polmoniti batteriche, alla disidratazione, al peggioramento di malattie preesistenti (quali ad esempio il diabete, malattie immunitarie o cardiovascolari e respiratorie croniche), alle sinusiti e alle otiti (queste ultime soprattutto nei bambini). Sono più frequenti nei soggetti al di sopra dei 65 anni di età e con condizioni di rischio. Alcuni studi hanno messo in evidenza un aumentato rischio di malattia grave nei bambini molto piccoli e nelle donne incinte. Tuttavia, casi gravi di influenza si possono verificare anche in persone sane che non rientrano in alcuna delle categorie sopra citate.
VACCINI - In Italia l'autorità regolatoria è l'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa). Oltre all'autorità regolatoria nazionale di ciascuno Stato Membro, nell'Unione Europea esiste anche l'Agenzia Europea per la valutazione dei prodotti medicinali, EMA (European Medicines Agency) - L'EMA si avvale del parere di Comitati di esperti e in particolare dal Comitato per i Prodotti Medicinali, per autorizzare i farmaci ed i vaccini. I vaccini autorizzati per l'uso nell'uomo, inclusi quelli contro l'influenza, sono prodotti biologici sicuri, essendo sottoposti ad una serie di controlli accurati. Oltre alla sorveglianza pre-marketing, cioè quella che precede l'autorizzazione all'immissione in commercio ed il rilascio del lotto, i vaccini sono sottoposti anche a sorveglianza post-marketing.
CHI SI DEVE VACCINARE - Sulla base della Circolare del Ministero della Salute "Prevenzione e controllo dell'influenza: raccomandazioni per la stagione 2015-2016", la vaccinazione antinfluenzale è raccomandata per: soggetti di età pari o superiore a 65 anni, bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti fino a 65 anni affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza. Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale. Donne che all'inizio della stagione epidemica si trovano nel secondo e nel terso trimestre di gravidanza. Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti. Medici e personale sanitario di assistenza. Familiari e contatti di soggetti ad alto rischio. Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori. Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani.
CHI NON PUO' FARLA? - Il vaccino antinfluenzale non deve essere somministrato a: Lattanti al di sotto dei sei mesi (per mancanza di studi clinici controllati che dimostrino l'innocuità del vaccino in tali fasce d'età). La vaccinazione della mamma e degli altri familiari è una possibile alternativa per proteggerli in maniera indiretta. Soggetti che abbiano manifestato reazioni di tipo anafilattico ad una precedente vaccinazione o ad uno dei componenti del vaccino. Una malattia acuta di media o grave entità, con o senza febbre, costituisce una controindicazione temporanea alla vaccinazione, che va rimandata a guarigione avvenuta.
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