ROMA - Approvato per la prima volta in Europa nel 1997 e usato in 30 paesi del mondo, il vaccino antinfluenzale adiuvato, quello che gli esperti consigliano soprattutto agli anziani, contiene una sostanza chiamata Mf59, una emulsione di olio in acqua, che aumenta la risposta immunitaria pur garantendo lo stesso profilo di sicurezza di quelli non adiuvati.
Diversi sono gli studi che hanno dimostrato l'efficacia del vaccino adiuvato. Ad esempio lo studio LIVE (Lombardy Influenza Vaccine Effectiveness) condotto dal 2006 al 2009 su 100mila persone ha dimostrato per la prima volta su una popolazione "reale", non selezionata, che l'impiego del vaccino adiuvato con MF59 comporta un notevole vantaggio dal punto di vista clinico, riducendo 25% il rischio di ricovero ospedaliero per influenza o polmonite negli anziani di età superiore a 65 anni rispetto all'utilizzo del vaccino convenzionale senza adiuvante.
Il suo profilo di sicurezza in questa particolare popolazione è stato valutato da 15 studi clinici controllati e randomizzati che hanno coinvolto quasi 11mila individui. La percentuale di effetti indesiderati che possono comparire è risultata simile per i vaccini influenzali adiuvati e per quelli convenzionali. Anche i casi osservati di reazioni avverse gravi sono stati rari e comparabili nei due gruppi. Sebbene sia stata rilevata un'incidenza più elevata di reazioni moderate a seguito della somministrazione dei vaccini influenzali adiuvati rispetto ai vaccini non adiuvati, di norma questi effetti sono stati di breve durata. A livello locale, i più comuni sono stati un po' di dolore nel sito di somministrazione e indolenzimento; a livello sistemico si sono riscontrati mal di testa, stanchezza e dolori muscolari.
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