VERONA - Il Giappone ed il Brasile saranno protagonisti domani di due approfondimenti all'interno della terza giornata del 49/o Vinitaly alla Fiera di Verona.
Si tratta di due popoli molto lontani per geografia e cultura, ma accomunati dalla passione per il vino italiano. Un mercato consolidato ed un emergente che per l'export vinicolo italiano restano tra i target privilegiati, come conferma l'indagine dell'Osservatorio Vinitaly-wine2wine che posiziona il paese nipponico e quello brasiliano nella top ten delle nazioni dove le aziende italiane prevedono di aumentare le vendite nel 2015.
Nell'Isola del Sol Levante, il vino made in Italy è tra i più conosciuti e apprezzati, posizionando il Belpaese al secondo gradino del podio tra quelli importati. Nel 2014 il vino italiano ha superato in Giappone i 430mila ettolitri, per un controvalore di quasi 153 milioni di euro. Da un mercato maturo come quello giapponese, c'è poi la promettente "matricola" verdeoro.
L'interesse dei brasiliani per il consumo del vino, pur recente e limitato ai rossi, in particolare al Lambrusco, mette in luce una realtà in espansione, con una previsione di crescita di quasi il 40% nei prossimi anni. Merito dello sviluppo di una classe media di 100 milioni di cittadini dotata di una rinnovata capacità di spesa. Ad oggi, il vino italiano detiene in Brasile una quota di mercato del 12%, al quinto posto tra i Paesi di riferimento per l'import vinicolo.
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