VENEZIA - "Il percorso scientifico di riscoperta e valorizzazione della biodiversità e dei vitigni autoctoni minori deve essere accompagnato con parallele azioni di tutela giuridica, economica e commerciale".
Questa la richiesta che i presidenti dei Consigli regionali d'Italia hanno sottoscritto e condiviso a Verona, al 49 Vinitaly, all'anteprima del Padiglione del vino (Wine a taste of Italy) che sarà presente ad Expo 2015. Una richiesta che i rappresentanti delle Regioni hanno affidato al sottosegretario alle politiche agricole Giuseppe Castiglione, preoccupati non solo per il progressivo depauperamento della varietà genetica dei 544 vitigni, vanto della penisola italica, ma soprattutto per il fenomeno delle imitazioni e frodi legate ai prodotti a denominazione.
"Sul patrimonio delle varietà autoctone sono stati fatti grandi investimenti sul piano tecnico-produttivo e della certificazione e controllo ma poco, o comunque in maniera inadeguata, è stato fatto sul piano della tutela giuridica, generando appunto quei fenomeni colossali di concorrenza sleale e truffa conosciuta come 'Italian sounding'", ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale del Veneto Clodovaldo Ruffato, promotore della convocazione dei presidenti dei parlamentini regionali nella manifestazione veronese. Ruffato e colleghi hanno condiviso con il sottosegretario l'obiettivo di fare dell'Expo milanese, che dal primo maggio metterà a confronto e in vetrina i produttori di 160 paesi, un 'cantiere aperto" per studiare la biodiversità vitivinicola e per individuare quali strumenti predisporre per tutelare e valorizzare le specificità locali dei vitigni minori.
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