Bianco d'annata. Siddura produce un vermentino che migliora con il tempo. L'azienda di Luogosanto, in Gallura, ha sfatato un luogo comune. Ha dimostrato che le uve a bacca bianca di alta qualità prodotte in Sardegna permettono la vinificazione del vermentino mantenendo i componenti che permettono l'invecchiamento.
Non più lasciar fermentare solo la polpa e il succo, ma lasciare nel mosto bucce e raspi. “Il vino un tempo si faceva sempre e solo lasciando bucce e raspi sia nelle uve bianche che rosse - spiega Massimo Ruggero, patron della cantina - una consuetudine collaudata nella storia millenaria del vino in Sardegna”. Storia evocata dall'azienda con la scelta dei nomi delle etichette, in etrusco e sardo antico. Ma non è solo il nome a rievocare il passato. Sono i sapori, aromi e gusti di una volta che vengono premiati nei prestigiosi concorsi internazionali tra cui Londra, Berlino, Francoforte.
Una rivoluzione rispetto alla consuetudine oggi ancora diffusa in Sardegna, ovvero quella di usare le uve vermentino per produrre un vino da consumare entro l'anno. Siddura ci ha creduto, ha riflettuto sul patrimonio che aveva in mano. I risultati confermano l'intuizione: uno su tutti, l'oro al Decanter - World Wine Awards conquistato dal vermentino Maìa.
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