TORINO - Un vino entrato nel mito, ispirato ai grandi bordolesi, che ha segnato cinquant'anni di storia enologica italiana: una delle etichette simbolo dell'asta Bolaffi di vini rari e pregiati, il 25 e il 26 maggio a Torino, non poteva che essere Sassicaia.
All'evento, realizzato in collaborazione con Slow Food Editore, la casa d'aste propone un'ampia selezione del fiore all'occhiello della Tenuta San Guido, tra cui spicca la prima annata commercializzata, il 1968 (500 euro di base d'asta). "E' il risultato di un esperimento del Marchese Mario Incisa della Rocchetta che voleva creare un vino di razza", ricorda l'esperta del Dipartimento vini Bolaffi, Luisa Bianconi.
Non poteva mancare poi il 1985, universalmente riconosciuta come la migliore annata di sempre (700 euro). È un vino che ha ottenuto punteggi altissimi, 98/100 da Wine Spectator e 100/100 da Robert Parker che ha anche dichiarato essere il vino che più ha amato nella vita.
La vendita primaverile della maison torinese si preannuncia un appassionante derby Italia-Francia. Il mercato di casa nostra schiera i suoi nomi più grandi: Conterno, Giacosa, Bartolo e Giuseppe Mascarello per il Barolo; Gaja per il Barbaresco; Dal Forno e Quintarelli per l'Amarone. A questi fa da contraltare un tour fra i migliori Grand Cru e Premier Cru di Borgogna: il top lot è una selezione di 11 bottiglie del Domaine de la Romanée Conti (base 15 mila euro).
"È il Domaine per eccellenza - aggiunge Bianconi -: 1500 anni di storia, rappresentati in asta da sei degli otto cru dell'azienda. Di particolare prestigio è il Romanée Conti 1990, una bottiglia che da sola vale più di diecimila euro". Per finire in bellezza, sei magnum di Le Pin 1989, "ricercato dai collezionisti, oltre che per la qualità, anche per una produzione - appena 450-600 casse l'anno - che lo rende tra i più rari al mondo". Per aggiudicarsi questo lotto gli appassionati dovranno rilanciare a partire da una base d'asta di 12 mila euro.
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