Un nuovo asse per condividere le buone prassi della pesca, creare percorsi di formazione e nuovi approcci al mare con l’utilizzo delle nuove tecnologie è stato creato tra il Friuli Venezia Giulia e il Nord della Sardegna grazie al protocollo di collaborazione siglato tra i Gruppi di Azione Costiera delle due realtà in occasionedi Fish Very Good – Il Salone, aperto fino a domani, domenica 6 settembre, sul Molo Audace di Trieste.
“L’internazionalizzazione passiva porta a un mercato italiano colonizzato dal 65-70% di prodotto estero: serve quindi da un lato un’educazione al consumo, dall’altro la creazione di percorsi di educazione culturale, tecnologica e sociale per gli imprenditori. Va fatta una rilettura del piccolo pescato, nobilitando il prodotto anche attraverso la ricerca di preparazioni che rispondano maggiormente ai gusti e ai sapori dei nostri giorni”, ha evidenziato il presidente della Camera di Commercio di Sassari – Nord Sardegna Gavino Sini, in occasione della firma del protocollo con Antonio Paoletti, al vertice dell’Ente camerale triestino e del Gac Fvg.
“Il Gac Nord Sardegna è impegnato ad avviare le imprese a buone pratiche nel settore della pesca, ma anche su altri fronti dell’agroalimentare. Valorizzazione del prodotto e promozione sono delle attività che puntiamo di realizzare assieme al Gac Fvg”, ha aggiunto Benedetto Sechi, presidente del Gac sardo che ricomprende due riserve nazionali (Maddalena e Asinara) e una regionale (Porto Conte e Capo Caccia) con attività in regime protetto.
In occasione di Fish Very Good si è parlato anche del marchio Aqua, realizzato dalla Regione Fvg con Ersa (l’Agenzia regionale per lo sviluppo regionale) allo scopo di identificare agli occhi dei consumatori i prodotti ittici a km 0 e ora esteso anche alle cozze e alle vongole veraci del Friuli Venezia Giulia.
Nel salone è stato approfondito anche il progetto Nemo Propheta in Europa dell’Organizzazione di Produttori della Pesca di Trapani, che mira a trovare soluzioni ai deficit del sistema pesca siciliano, eccessivamente gravato dalle impegnative regole europee in materia di commercializzazione, che punta a promuovere la conoscenza della filiera ittica siciliana.
Tra i temi sul piatto anche quello del pescaturismo, nuovo settore capace di garantire agli operatori del settore introiti aggiuntivi che si vanno ad aggiungere ai ricavi della pesca tout court, consentendo di diversificare l’attività.
“Grazie al pescaturismo il pescatore diventa un punto d'unione tra il mondo tradizionale della pesca e quello moderno e acquisisce una nuovo ruolo sociale. Diventa una guida del suo mare", ha spiegato Giovanni Dean, membro GAC FVG e referente Confcooperative FVG, ricordando l’impegno avviato per promuovere e sviluppare una rete sempre più strutturata di pescatori dediti anche a fornire questa nuova forma di offerta turistica.
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