TRIESTE - Il Porto di Trieste come vero e proprio "hub" per la filiera produttiva del caffè, non solo come punto di transito ma anche come luogo di trasformazione e trattamento dei preziosi chicchi, è stato il protagonista dell'evento inaugurale dell'ottava edizione di "TriestEspresso Expo", fiera internazionale biennale del settore aperta oggi a Porto Vecchio del capoluogo giuliano.
"Una filiera unica al mondo dove investire" il tema dell'incontro, che ha visto gli interventi di Antonio Paoletti Commissario straordinario Cciaa, del sindaco Roberto Dipiazza, del commissario del Porto Zeno D'Agostino, del consigliere regionale Emiliano Edera e di Fabrizio Polojaz, presidente dell'Associazione Caffè Trieste.
"Trieste - ha ricordato D'Agostino - presenta caratteristiche importanti e uniche nella filiera del caffè, a partire dai traffici ma anche per le attività di valore aggiunto che vi si svolgono, come la valutazione e la selezione dei singoli chicchi. Sono attività logistiche di altissimo livello, che possono essere allargate ad altre categorie e merci". ha quindin citato la presenza dei punti franchi, "argomento riesumato e rivalutato", e i collegamenti ferroviari "che spaziano da Lussemburgo a Budapest", e che costituiscono opportunità uniche per le aziende.
E' stato quindi Polojaz a fare gli "onori di casa" da parte delle aziende della filiera che si riuniscono nell'Associazione Caffè Trieste, che compie 125 anni "ma è giovane - ha sottolineato - se pensiamo che la tradizione risale a 300 anni. Un'associazione giovane per un settore che alcuni definiscono 'maturo' ma che - ha concluso - a Trieste trova posizione e conoscenza per portare avanti una vera e propria 'cultura' del caffè".
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