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Press Release

COMUNICATO STAMPA - Responsabilità editoriale Optimamente

Separazione consensuale e affidamento esclusivo: che cosa c’è da sapere

Optimamente

In caso di separazione consensuale, ci sono circostanze in cui può essere predisposto l’affidamento esclusivo. La separazione consensuale, come noto, è una tipologia di separazione in cui i coniugi prendono di comune accordo la decisione di concludere il proprio matrimonio. Non di rado, una decisione simile viene presa per il bene dei figli. Ci sono tante ragioni per le quali un matrimonio può non avere un esito positivo; nonostante ciò, si prova comunque a mantenere un rapporto civile proprio per amore dei bambini, e di conseguenza si opta per l’affido condiviso. Non sempre questo accade, ed è per questa ragione che si può propendere per l’affidamento esclusivo.

Che cosa prevede la legge

Il principio di bigenitorialità viene specificato dalla legge, in base alla quale è diritto dei figli mantenere con tutti e due i genitori un rapporto di continuità ed equilibrio. Questo è il motivo per il quale durante la sentenza di separazione il giudice dispone l’affidamento condiviso e non quello esclusivo, a meno che non ci siano delle condizioni che inducano a propendere per la seconda opzione. Sempre secondo le norme, l’affidamento esclusivo può essere concesso dal giudice nell’eventualità in cui sussistano dei motivi gravi per i quali uno dei due genitori non possa essere considerato adatto a rivestire quel ruolo. Si tratta, comunque, di una scelta che ha il solo scopo di tutelare il benessere fisico e psicologico del minore.

L’affidamento monogenitoriale

Sono diversi i casi in cui il giudice si può trovare nella condizione di dover optare per un affidamento monogenitoriale, fermo restando che la decisione migliore è sempre rappresentata dall’affidamento condiviso, che dà garanzie in termini di salute, educazione e benessere dei figli. Può succedere, per esempio, che una coppia si separi perché uno dei due genitori consuma sostanze stupefacenti e da questa abitudine scaturiscono condotte violente nei confronti del coniuge e dei figli: è evidente che in una situazione del genere si prevede l’affidamento unico a un genitore. D’altro canto, questa opzione si può concretizzare anche nel caso in cui uno dei genitori scelga di allontanarsi in maniera del tutto volontaria dalla vita dei propri figli. Violenza e assenza sono due delle più comuni cause di affidamento esclusivo, ma si potrebbero citare anche casi di incapacità genitoriale, di negligenza o di abbandono.

Quando l’affidamento esclusivo è chiesto dai genitori

Attenzione, però, perché non è detto che l’affidamento esclusivo possa essere solo conseguenza di comportamenti non idonei da parte di uno dei genitori. In caso di separazione consensuale, infatti, può succedere che siano i genitori stessi a decidere di comune accordo di prevedere nella separazione una clausola tramite la quale i figli vengano affidati in maniera esclusiva solo al papà o solo alla mamma, con l’altro coniuge che così viene escluso. Ciò può succedere per varie ragioni, sempre a condizione che prima venga effettuato un controllo dal giudice che provvederà a valutare il caso specifico: si pensi, per esempio, al caso di un genitore che non si può prendere cura dei figli perché è sempre in giro per il mondo per lavoro o perché svolge una mansione molto pericolosa.

Che cosa succede con l’affidamento esclusivo

Non è raro leggere sul giornale o sentire al telegiornale notizie che riguardano affidamenti esclusivi da parte di uno dei due coniugi: nella maggior parte dei casi, per altro, si tratta della madre. Secondo molti, questa è la sola soluzione che si possa adottare, o comunque quella più scontata. Ma quello che sta alla base di tale ragionamento è un pensiero non corretto e che ha poco a che vedere con la realtà. Infatti, per legge deve essere tutelato il ruolo di tutti e due i genitori, ed è per questo motivo che l’affidamento esclusivo a un genitore non può che essere il frutto di valutazioni attente e di riflessioni accurate, basate su motivazioni importanti. Un aspetto che non si deve mai dimenticare è che l’affidamento è finalizzato a garantire il bene dei figli: ciò vuol dire che non si deve pensare agli interessi dei genitori.

Le conseguenze di un affidamento esclusivo

Se si è in procinto di separarsi in modo consensuale o se si è già da un pezzo intrapresa questa strada, è fondamentale rivolgersi a un avvocato competente. In ogni caso, al genitore affidatario spettano numerosi diritti, ma egli ha ancora doveri esclusivi nei confronti dei figli. Niente di più rispetto a un genitore normale, con la sola differenza che in questo caso i diritti e i doveri non sono condivisi con l’altro genitore, proprio perché quest’ultimo viene considerato non in grado di ricoprire il ruolo in questione. Spetta al giudice di competenze decidere tutti i dettagli relativi al mantenimento, alle chiamate e alle visite.

La Boutique della famiglia

Ma dove trovare uno studio legale che si occupi di questi temi con competenza e professionalità? Per esempio presso Studiodonne, studio legale che ha sede in via Veneto 169 a Roma. Si tratta di una realtà che si occupa di divorzi e separazioni e che è specializzata sia nell’affidamento di minori che nel trasferimento dei bambini. Titolare dello studio è Maria Luisa Missiaggia, che esercita la professione sin dagli anni Ottanta e si è specializzata nel diritto di famiglia. Nel 2004 ha dato vita a Studiodonne con uno staff di psicologhe e avvocate. Chi si rivolge a questo studio può usufruire del supporto di avvocati penalisti e civilisti, ma anche di psicologi e mediatori.

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