(ANSA) - ROMA, 20 FEB - "La riforma dell'Irpef si concentri
anzitutto sui redditi tra 28.000 e 55.000 euro, per i quali
l'aliquota marginale Irpef del 38%, cui vanno aggiunti dai due e
ai tre punti percentuali di addizionali regionali e comunali,
costituisce una declinazione della progressività che non può
definirsi costituzionale, bensì espropriativa". Lo ha affermato
il presidente dei commercialisti, Massimo Miani, durante il suo
intervento agli Stati generali di Roma, in corso di svolgimento
a Roma. "Le cose vanno chiamate con il loro nome - ha detto -
l'attuale curva della progressività, per il ceto medio, è
semplicemente espropriativa. Il dibattito sull'Irpef degli
ultimi anni si è concentrato quasi esclusivamente sul numero e
l'entità delle aliquote, ma, come spesso accade, la politica
affronta un tema giusto prendendolo dal verso sbagliato".
Secondo Miani "il problema della curva della progressività Irpef
non sono le aliquote: sono gli scaglioni. Aliquote del 38%, 41%
e 43% non rappresentano di per se stesse uno scandalo. Lo
scandalo è che comincino ad applicarsi da 28.000 euro, 55.000
euro e 75.000 euro", chiude. (ANSA).